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| Off topic Su tutto e su niente - un modo di passare il tempo in buona compagnia... |
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#1 |
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http://www.lastampa.it/lazampa/girat...e=339&sezione=
29/8/2009 - BRACCIO DI FERRO Sparare a specie protette. Attraversare armati i parchi. Cacciare anche dopo il tramonto, mirare ai migratori e su territori innevati. Sono solo alcune delle accuse degli ambientalisti al disegno di legge che porta il nome del senatore Franco Orsi (Pdl), ligure e fervente cacciatore, e che dal primo settembre alla riapertura dei lavori parlamentari tornerà d’attualità. Per primi A dare il via alle proteste saranno gli ambientalisti toscani, contro gli amministratori della giunta regionale: lunedì sarà approvata una nuova legge che amplia territori e possibilità di caccia. Tra i punti «caldi» la possibilità di cacciare gli ungulati in ogni periodo dell’anno, l’aumento dei fondi alle associazioni venatorie e l’esclusione delle guardie zoofile (ambientalisti) dai controlli sui cacciatori. «Se non è proprio una legge sulla via di quella di Orsi - spiega Guido Scoccianti responsabile Wwf Firenze - si affronta il problema dei danni all’agricoltura solo con il fucile. Ci sono deroghe come la commercializzazione della caccia sugli ungulati, in contrasto con la legge quadro che vieta la finalità di lucro. Si permetteno le trappole “selettive” (aprendo quindi a possibilità di abusi). E poi si potrà sparare su territori innevati e dopo il tramonto». La caccia è da sempre un settore che raccoglie consensi «bipartisan»: la rossa Toscana - citata più volte a esempio da Orsi Pdl - è terra di cacciatori e di amministrazioni locali che seguono le tendenze del loro «popolo in armi». Come è accaduto a Siena dove la Provincia ha cambiato la destinazione d’uso di una zona chiamata «Bandita», proprio perché bandita alla caccia dagli Anni Trenta. Sono 400 ettari nel comune di Castiglione d’Orcia. «Abbiamo ricevuto la segnalazione da un agricoltore - racconta Maria Teresa Alvino del Wwf Roma - la “Bandita di caccia” è diventata “Azienda agrituristica venatoria”, secondo alcuni cartelli messi nei giorni scorsi dalla Provincia di Siena». La Bandita è in Val d’Orcia, patrimonio dell’Unesco da cinque anni. «E’ uno scempio, uno scandalo questo sacrificio faunistico - scrivono dalla Val d’Orcia -, nulla in confronto alle case costruite davanti alle mura di Monticchiello che l’anno scorso hanno riempito i giornali». Sul Web Fucili in spalla e polemiche a non finire per la stagione venatoria che sta per aprirsi la terza domenica di settembre: sul Web proliferano petizioni contro il ddl Orsi, come i gruppi su Facebook, a favore (pochi), migliaia nei gruppi del no, come «Contro il ddl del Sen. Orsi e gli altri ddl che liberalizzano la caccia!»: raccoglie più di 77 mila adesioni. La proposta del senatore di Savona e sindaco di una cittadina del ponente ligure, è una sintesi tra undici disegni di legge depositati. «La legge è vecchia di 17 anni - spiega il sentore - e la situazione della fauna è cambiata: cervi e cinghiali stanno procurando danni che le regioni non riescono più a risarcire agli agricoltori». Anche il popolo dei cacciatori è cambiato, da un milione e 800 mila a circa 700 mila, «per questo chiediamo di avere più possibilità di cacciare». Come spesso accade a difesa di un settore si portano le motivazioni economiche e di sviluppo. Lo scrive Rodolfo Grassi, Federazione italiana della caccia a Milano: «Orsi ha ragione. E chiediamo meno tasse per un settore che dà lavoro ad oltre 60 mila persone e, con una produzione d’eccellenza nelle armi, fa da traino al “made in Italy”». High-tech e mimetica Proprio sul tipo di armi usate dai cacciatori arrivano segnalazioni inquietanti. Sauro Presenzini (guardie giurate Wwf Perugia) racconta di fucili semiautomatici, carabine di precisione, puntatori laser, ricetrasmittenti, veicoli 4 x 4, mimetiche, e kalashnikov: «E richiami acustici illegali: registratori digitali (costano mille euro) che riproducono il canto degli uccelli per attirare la selvaggina, e non udibili all’orecchio umano». Tra le armi per la caccia al cinghiale e gli ungulati in genere, ci sono le carabine a canna rigata, ma anche armi come il Kalashnikov che però «è demilitarizzato - spiega Presenzini -, non può sparare a raffica». Per fortuna.
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http://www.earthlings.com/ http://www.massacreanimal.org/ http://www.scienzavegetariana.it/ Last edited by Earthlings; 02-09-2009 at 10:13. |
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29/8/2009
"La fauna è cambiata: ora provoca troppi danni" Intervista di Antonella Mariotti a Franco Orsi (Pdl), relatore della legge Senatore Orsi, il suo disegno di legge ha scatenato polemiche da mesi ormai. «Io sono il relatore del testo che riassume undici disegni di legge depositati. La 157 è una legge vecchia di 17 anni, e in questo periodo i Paesi europei hanno portato modifiche: la Francia l’ha cambiata quattro volte. Dagli Anni Ottanta a oggi i cacciatori sono meno della metà, le zone vietate all’attività venatoria sono raddoppiate, e la fauna è cambiata» In che senso? «Si pensi solo alla presenza del lupo, come si è visto in questi giorni nel Cuneese....». Vorrà mica dire che aprirebbe la caccia al lupo? «No, però la Toscana ha grossi problemi con quella specie e so che si rivolgerà alla Corte Costituzionale: ha il più alto tasso di rimborsi agli allevatori e agricoltori per danni da animali selvatici. La caccia agli ungulati è l’unica soluzione per contenere cervi e cinghiali». Insomma il cacciatore come tutela della natura? «In una società moderna l’attività venatoria è ludico ricreativa per qualcuno, e di controllo fauna per altri. Certo laddove la specie sono a rischio non si deve cacciare» Lei però permetterebbe di portare armi nei parchi. Chi ci garantisce che poi non si spari anche a specie protette? «Due terzi dei parchi nazionali sono governati con forte spirito ambientalistico. Allo Stelvio, nel Parco Monti Sibillini, sono costretti a prelievi e abbattimenti per l’eccesso di presenza dei cervi, ma questa non è caccia ma controllo. Gli ambientalisti sono contrari a qualsiasi intervento, ma non possiamo aumentare in modo esponenziale i fondi per i risarcimenti». Lei però apre alle doppiette le zone percorse dai roghi, quelle innevate. Non le sembra un po’ troppo? «Noi vogliamo solo togliere i limiti che impediscono la caccia agli animali in esubero. Per esempio sui cinghiali si dovrebbe intervenire in inverno per avere meno problemi in estate». http://www.lastampa.it/lazampa/girat...e=339&sezione= |
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31/8/2009 - IL CASO
Caccia, frenata sulla nuova legge I promotori della riforma dopo le polemiche: «Troppi emendamenti, ma si può trattare» TORINO - «Il testo non è blindato. Tutto si può discutere da qui al 15». Il senatore Franco Orsi (Pdl) ci ripensa, o meglio tenta una trattativa sul disegno di legge sulla caccia per il quale l’opposizione ha presentato 1500 emendamenti. «Questo è ostruzionismo», ribatte Orsi che comunque ci tiene a precisare che la norma sulla possibilità di dare un patentino ai sedicenni non farà più parte della proposta che porta il suo nome e che potrebbero essere eliminate anche norme sui cacciatori nei parchi e nelle aree protette, e quella sul prolungamento della stagione venatoria e quella che riguarda l’accesso, a pagamento, nelle aziende agricole per sparare anche dopo il tramonto. «Insomma elimina tutto quello che ha portato alle polemiche. Quindi che lasci la legge che c’è già. Perché cambiarla?». Questo il coro degli ambientalisti che avevano gridato allo scandalo quando il disegno di legge Orsi era stato presentato. Dal Wwf alla Lipu, passando per la Lav tutti si sono schierati contro la proposta Orsi. Tra gli altri la Lipu (lega di protezione degli uccelli) si schiera contro la preapertura della stagione venatoria: «Sparando in preapertura si condannano a morte gli uccelli che hanno appena terminato la nidificazione perché in questo periodo i migratori non sono ancora arrivati nel nostro Paese. I rischi sono particolarmente gravi in Basilicata, Molise, Puglia, Sicilia, Veneto, Campania e Friuli Venezia Giulia che hanno in calendario tra le cinque e le sei giornate di preapertura». La polemica vera rimane quella sul ddl. «Stiamo cercando di trovare un punto di incontro - ribatte il senatore contestato - con l’opposizione e le associazioni» per salvare la sostanza ovvero «se dovessero sussistere condizioni scientificamente provate di animali in sviluppo o eccessiva quantità, la legge permetterebbe la possibilità di un aumento di prelievo, per quelle specie, come per esempio, per gli ungulati». Per le «piccole cose», che potevano «sembrare articoli provocatori - prosegue Orsi - la maggioranza non si farà impiccare: il testo non è blindato. Si potrebbero, invece, prendere in considerazione le proposte dell’opposizione: una decina». Su alcune cose il senatore-sindaco di una cittadina ligure non vuole recedere: «L’idea della caccia non solo come attività ludico-venatoria ma anche di riequilibrio naturale. Bisogna, in sostanza, far fare alla caccia il suo mestiere che è quella del contenimento delle specie con il criterio del minimo impatto ecologico e del controllo faunistico». Il senatore del Pdl parla poi di quelli che sono ritenuti i punti controversi del testo di modifica: dal patentino per cacciare a 16 anni (verso la soppressione), alla possibilità di accedere nelle aree protette (che sarebbe consentito solo alle guardie o a cacciatori abilitati) o di cacciare nelle aziende agricole (pagando l’ingresso e prelevando le specie immesse) anche fino a un’ora dopo il tramonto. Con la legge di modifica, «i giorni di silenzio venatorio non ci sarebbero più per le specie in sovrappiù, per i piani di prelievo degli ungulati e per le specie invasive». Ma la situazione attuale, continua Orsi, è di «ostruzionismo con : sono stati presentati 1.500 emendamenti, tutto quello che si poteva presentare è stato presentato». E, poi, c’è il nodo delle Regioni che alla legge di modifica sull’attività venatoria devono dare un parere: «La posizione delle regioni è fondamentale, anche per disinnescare le contrapposizioni politiche, e poi se non condividono l’impianto per il Parlamento sarebbe improprio fare una legge per una necessità che non c’è». http://www.lastampa.it/lazampa/girat...e=339&sezione= |
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#4 |
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DOPPIETTE IN AZIONE CON TRE SETTIMANE DI ANTICIPO 3 settembre 2009 ![]() Oggi, con tre settimane di anticipo rispetto al calendario fissato dalla legge quadro del 1992, le doppiette sono tornate in azione. Si spara in un periodo in cui gli animali selvatici si trovano in condizioni di particolare criticità e vulnerabilità perché sono al termine della stagione riproduttiva e in alcuni casi hanno bisogno di aumentare le disponibilità energetiche per affrontare la migrazione di ritorno, spesso stremati dagli incendi e da stagioni molto calde. La singola pre apertura non è illegale purché avvenga in situazioni di eccezionalità scientificamente documentate. Se l’eccezione diventa la norma tutto cambia. Ed esattamente quello che sta succedendo. La Basilicata ha anticipato al 6 settembre l’apertura per 12 specie; la Toscana ha approvato il 31 agosto l’apertura anticipata; l’Abruzzo consente l’apertura anticipata della caccia, dal 6 settembre, a molte specie migratrici e per periodi prolungati; il Lazio ha deciso l’apertura dal 2 settembre; in Friuli Venezia Giulia, Marche ,Veneto, Calabria, Puglia si può sparare dal 2 settembre, dal 3 in Campania, Sardegna, Sicilia, Umbria. Secondo il Wwf tutto questo avviene in maniera non solo del tutto sproporzionata dal punto di vista quantitativo, ma anche in totale assenza di dati scientifici, studi e censimenti sulle specie, sul loro stato di conservazione. Di più: in barba alle decine di pareri scientifici sfavorevoli al prelievo anticipato di specie «da anni in forte regresso e caratterizzate da uno stato di conservazione sfavorevole a livello europeo». Il segnale è preoccupante e accende i riflettori sul dibattito parlamentare che si aprirà il 15 settembre in commissione Ambiente al Senato sul disegno di legge Orsi. Questo testo, sostenuto dalla maggioranza, sintetizza una serie di proposte di legge mirate a una caccia no limits: fucili in mano ai sedicenni, stagione venatoria allargata senza freni con deroghe a catena, fine del legame tra cacciatore e territorio, caccia dopo il tramonto e sulla neve, liberalizzazione dell’uso delle civette da appendere a testa in giù per fare da esca. Franco Orsi, relatore della legge, ha annunciato che modificherà alcuni dei punti più controversi. Il dibattito è aperto. Link |
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