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16-09-2010, 16:36 | #22 |
Ho 2 clc, uno deficiente
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Concordo a pieno con te Eli, molte volte non è tanto la pigrizia, ma il poco tempo, e per far presto si butta dentro il carrello quello che ti serve ma dove viene più comodo prenderlo, senza badare a nulla.
Almeno per lui, mi soffermo a leggermi tutte le etichette prima di prendere carne, frattaglie o quello che serve. Ecco per lui ci perdo tempo. Vale, non piangere, pensa al tuo povero agostino, se ancora non si è cosparso di benzina e dato alle fiamme, è solo perchè lui è un uomo dal cuore grande e generoso che pensa al prossimo come a se stesso e sa che se si dovesse dar fuoco tu, poi, vallo a trovare uno che ti prende e ti porta a fare la spesa.
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O Lupo affido la mia strada, perché tu possa guidarmi lungo i sentieri della nostra impervia Foresta. Last edited by FraFairy; 16-09-2010 at 16:43. |
16-09-2010, 17:17 | #23 |
e la zecca Misha
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Pesticidi
Scritto da Gloria Mastrantonio
Sono stati presentati Venerdì 18 Giugno 2010, a Roma i risultati del dossier annuale di Legambiente “Pesticidi nel Piatto 2010” (elaborato sulla base dei dati ufficiali forniti da Arpa, Asl e laboratori zooprofilattici) dalla quale emerge una situazione per nulla incoraggiante sul fronte della sicurezza di ciò che mangiamo. Rispetto ai dati già di per sé allarmanti dello scorso anno, è stata riscontrata una maggiore presenza, (3% in più), di residui di fitofarmaci nei prodotti ortofrutticoli e derivati commercializzati in Italia. Secondo quanto stilato dal rapporto, solo il 50% della frutta italiana risulta incontaminata mentre a 32 anni dalla messa al bando ricompaiono tracce di DDT in un campione di insalata analizzato in Friuli. Rispetto al 2009 con una stima dell’83%, tra le verdure quest’anno solo il 76,4% risulta essere senza residui in quanto il 22, 3% è risultato contaminato da uno (15,8% 2009) o più residui (6,5%, erano il 3,5% nel 2009). Scende la percentuale anche tra i prodotti derivati quali miele, pane, vino ecc. di cui solo il 77,7% si è confermato regolare e senza residui (erano l’80,5% nel 2009); il 10,3% è regolare con un residuo e il 9,3% contiene più di un residuo contemporaneamente. Il 2,7% risulta invece addirittura irregolare (39 campioni su 1435) segnalando una novità rispetto agli anni precedenti, quando la percentuale era pari a zero. Tutto questo nonostante quest’anno siano stati fatti enormi sforzi per ridurre l’uso della chimica di sintesi in agricoltura. Dall’elaborazione dei dati raccolti quest’anno, sono emersi casi particolari di prodotti “multi contaminati”, tra i quali: un campione d’uva bianca analizzato in Sicilia contenente 9 diversi residui di pesticidi (Clorpirifos, Clorpirifos-metile, Cyprodinil, Dimetomorf, Fenhexamid, Fludioxonil, Miclobutanil, Penconazolo, Tiabendazolo); un campione di pere analizzato in Campania con 5 diversi residui chimici (clorpirifos, boscalid, etossichina, captan di fenilammina, clozolinate); un campione di vino analizzato in Friuli Venezia Giulia con 6 diversi residui chimici (dimetomorf, boscalid, pyrimetanil, fenexamid, metalaxil, iprovalicarb). Le maggiori criticità ovviamente si sono riscontrate nei casi in cui sono stati analizzati più campioni come ad esempio in Emilia Romagna su un campione totale di 1667 alimenti, sono emerse ben 30 irregolarità. Tra i risultati da segnalare merita sicuramente attenzione quello dei 5 campioni di pane fuori legge analizzati in Piemonte e quello dell’insalata con tracce di DDT analizzato in Friuli Venezia Giulia, dove si registrano anche tre campioni di vino contaminati da Procimidone. Per l’agricoltura biologica invece non si è potuta portare avanti una valutazione obiettiva dato lo scarso numero di analisi ai prodotti pervenute (solo 466 campioni di frutta e verdura). Le uniche documentazioni stilate dagli Istituti Zooprofilattici Sperimentali (IZS), riportano dati della situazione relativa agli alimenti di origine animale: l’Emilia Romagna segnala un’irregolarità relativa ad un campione di muscolo di tacchino (su 7 totali) con tracce di Policlorobifenili (PCB). Lazio e Toscana segnalano l’irregolarità dell’11,1% dei campioni di coniglio, l’1,8% di campioni di latte vaccino, lo 0,7% di campioni di latte bufalino, l’1,8% di latte ovicaprino, il 18,8% di latte fresco. In Lombardia, il 3,7% dei campioni di latte bovino, il 2,4% di uova di gallina e lo 0,8% di campioni di muscolo bovino risultano non conformi per la presenza di diossine e dl-PCB (PCB diossina-simili), - in Puglia le irregolarità riguardano un campione di latte bovino ed uno di latte ovino su un totale di 120 analizzati. Anche in questo caso è stata rilevata la presenza di diossine e PCB diossina-simili |
16-09-2010, 17:18 | #24 |
Member
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Ragazzi... non vorrei fare quello che rompe le uova nel paniere, però occhio a prendere troppo per "oro colato" quello che si legge in giro riguardo al bio (e immagino anche al cruelty free), perchè a meno che non ci sia la certificazione del padreterno non si può essere mai sicuri di nulla.
Questa famosa lista Grillo... immagino che per stilarla si siano presi la briga di esaminare tutte le centinaia di migliaia di alimenti in circolazione, altrimenti come documento informativo per me ha un valore pari a zero, in quanto produce solo un pseudo-danno (da parte di chi la osserva) a quelle specifiche aziende e nulla si sa di tutte le altre migliaia di prodotti in circolazione, che magari potrebbero essere anche peggio... Io mi occupo di informatica, programmazione nell'ambito gestionale e logistico, (non posso sbilanciarmi oltre) e vi posso garantire che un mio collega è stato testimone diretto della trasformazione di una partita da normale a bio semplicemente perchè il cliente voleva il bio e il fornitore non aveva la merce... via un'etichetta et voilà... Etichette e tracciabilità possono essere una grossa fregatura, sabbia negli occhi che aumentano i costi di gestione e di conseguenza il prezzo finale... Scusate per questo messaggio un po controcorrente, ma io per natura diffido sempre moltissimo degli "estremismi", in qualsiasi senso essi siano...
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Fabrizio & Oxy |
16-09-2010, 17:24 | #25 |
e la zecca Misha
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hai ragione però da qualche parte bisogna iniziare....
la cosa migliore sarebbe acquistare da fornitori conosciuti e - in parte - la mia regione mi aiuta in questo visto che ci sono molte aziende piccole che producono con semplicità fabrizio, ma tu non hai l'orto? ecco, prima cliente! quando mi spedisci la rrrroba? |
16-09-2010, 17:37 | #26 |
e la zecca Misha
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film da vedere
lo avete visto il film SUPER SIZE ME?
http://it.wikipedia.org/wiki/Super_Size_Me io dopo averlo visto ho giurato che non mangerò mai più da Mc Donalds!!!!! Dentro di me lo sapevo che andare a strafognarsi di panozzi e patatine fritte non facesse moooolto bene, ma la gola (peccato terribile) nascondeva al raziocigno la cosa, soffocandola in "bhè, dai, per una volta...." Ammetto che nei viaggi fatti da giovanissima, quelli in cui si parte "DA SOLE" per città sognate da tempo disperse qua e là per l'Europa con uno zaino da 55 litri sulle spalle (carico solo di emozioni, sogni e tanta voglia di curiosare), MC D., Burger King, etc. erano gli unici posti in cui potevo permettermi di entrare senza vanificare l'intero budget della vacanza ..... uscendo peraltro con la pancia piena.... Credo di aver mangiato almeno 8 volte in 10 giorni da Burger King , teneva aperto 24h/24 campeggiando l'insegna con luci intermittenti..... una "figata" il film faceva vedere quanti fast food ci sono solo nell'area di Manhattan, vi giuro mi è caduto il mento a terra, non ci credevo...... S B A L O R D I T I V O !!!! in modo molto brillante e deciso parlava del problema dell'obesità, delle lobby, dello stato e delle politiche alimentari seguite nelle scuole, dei raffronti con le porzioni vendute in USA e nelle altre parti del mondo, dei vari apporti calorici ..... insomma di tutto quello che vi può venire in mente correlato all'industria del fast food. e c'è n'è un altro di fil bello da vedere FAST FOOD NATION http://www.mymovies.it/dizionario/re...e.asp?id=44276 |
16-09-2010, 17:53 | #27 |
Member
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Hai ragione, ma sii realistica... questo discorso allo stato attuale non è assolutamente esportabile su larga scala (perchè è questo che servirebbe per riuscire a cambiare qualche cosa), pertanto serve soltanto a "lavarsi" la coscienza...
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Fabrizio & Oxy |
16-09-2010, 17:58 | #28 |
Member
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Io invece dopo dopo averlo provato una volta anni fa, mi sono chiesto come fa la gente a continuare ad andarci e mangiare quella porcheria...
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Fabrizio & Oxy |
17-09-2010, 08:21 | #30 |
e la zecca Misha
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il mio personal GURU relativamente a queste cose è giuseppe che ieri sera dopo averne parlato in area cani mi ha mandato questo messaggio
i link postati direi che sono davvero interessanti! ----------------------------------------------------- e' una rivista. non fa indagini e ranking di cibo per animali, ma tutto tutto tutto, palloni da calcio, indumenti, automobili, etc etc e alla fine stila classifiche di tutte le compagnie e le mette nell'ordine di qualita e nell'ordine "etico" che a seconda dei casi puo' voler dire varie cose: cruelty free per le crocche, ma anche la salvaguardia dei diritti umani e dei diritti dei lavoratori, lavoro minorile, qualita' di materie prime etc etc la rivista e' interessante, per chi ne ha voglia di guardarla - un bel report di 48 pagine tutto dedicato al petfood e' qui http://www.ethicalconsumer.org/LinkC...Yo%3D&tabid=36 altrimenti se vuoi guardare la rivista i vari numeri, vagabonda nel sito ethicalconsumer.org |
17-09-2010, 15:07 | #31 |
Member
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Fabrizio, forse hai ragione a dire che non è tutto oro quello che è bio, che alcune certificazioni sono fatte in malafede e anche che fare attenzione agli acquisti fa bene solo alla nostra coscienza.
Il punto è che le la produzione di merci ha dei meccanismi allucinanti e incomprensibili e spesso non si ha la possibilità di scegliere. Ma qualcosa si può fare, senza essere estremisti ma nemmeno senza essere fatalisti e pensare "tanto non serve a niente". Poi si può sempre sbagliare, si può sempre fare del male in assoluta buonafede o si può semplicemente farsi infinocchiare, però se TUTTI i consumatori si informassero e chiedessero più trasparenza qualcosa cambierebbe. E' chiaro, ognuno può vivere come meglio gli pare. Io non sono per niente estremista. So benissimo che certe cose probabilmente non cambieranno mai, perchè è conveniente che sia così (per tutti, anche e soprattutto per noi) ma non è detto che mi stia bene la cosa. Se ho delle alternative e posso farlo, preferisco scegliere in base a quello che è importante PER ME e che mi sembra giusto. Anche perchè è innegabile che certi cibi e certi cosmetici siano pieni di schifezze, evitarli non mi sembra una cosa tanto stupida.
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La fedeltà di un cane è un bene prezioso che impone obblighi morali non meno impegnativi dell'amicizia con un essere umano *K.Lorenz* http://www.novivisezione.org/ |
17-09-2010, 16:36 | #32 |
e la zecca Misha
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da questa lista di boicottaggi http://www.ethicalconsumer.org/Boyco...tboycotts.aspx vi riporto questa nota:
Iams (owned by Procter & Gamble) for unnecessary animal testing. It is estimated Procter & Gambles is responsible for the deaths of 50,000 animals each year. |
17-09-2010, 16:39 | #33 |
e la zecca Misha
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e da un sito antivivisezione aggiungo - riguardo alla IAMS
ESPERIMENTI IN VETERINARIA - LA IAMS ABUSA DI CANI E GATTI Torturati a morte per una scatoletta Dopo nove mesi di investigazioni, la PETA (People for the Ethical Treatment of Animals), la più grande associazione animalista al mondo, rende noti i risultati di una investigazione sui test " nutrizionali " condotti su cani e gatti dalla Dayton, rappresentante ufficiale della Iams nell'Ohio, appartenente alla Procter&Gamble (P&G). Un video segreto mostra dei cani, usati in un laboratorio che lavora su contratto con la Iams, sottoposti a dolorose procedure chirurgiche, nonché cani e gatti atterriti chiusi in sordide gabbie senza luce. "Nel settembre del 2001 - dichiara Walter Caporale, Rappresentante Italiano la PeTA per discutere dello sconcerto dell'opinione pubblica per i test letali condotti dalla Iams e per le terribili condizioni di vita subite dagli animali usati per test a lunga scadenza. Durante un'ispezione della PeTA in un laboratorio della Iams, almeno 27 cani erano stati soppressi mentre altri morirono a causa di malattie non curate, nonostante la Iams avesse assicurato che la nuova politica di ricerca della Iams avesse specificatamente stabilito che nessun animale usato in un qualsiasi test sarebbe stato deliberatamente ucciso". "La Iams" - dichiara Dan Mathews, Vice Presidente Internazionale Campagne della PeTA - "si era impegnata a migliorare le condizioni di vita nei suoi laboratori con l'impiego di esercizi per gli animali, metodi di socializzazione, cucce per dormire, luce naturale e giochi. La Peta ha al contrario trovato i laboratori in condizioni spaventose: 1 - Cani e gatti confinati in gabbie piccole e sordide, alcuni per più di sei anni. 2 - Le corde vocali dei cani chirurgicamente tagliate per impedire loro di abbaiare. 3 - Cani con infezioni alle orecchie non curate, denti marci e zampe ferite per tenersi in equilibrio sul pavimento a sbarre delle gabbie e per essere obbligati a dormire sul cemento freddo ed umido. 4 - Animali tenuti in gabbie senza alcuna protezione dall'umidità del pavimento. 5 - Animali "innaffiati" durante la pulitura delle gabbie. 6 - Animali terrorizzati, privi di socializzazione e tremanti nelle gabbie. 7 - Nei canili caldo e umidità insopportabili in estate e temperature. gelide in inverno". Nei cibi industriali per cani e gatti é stato rintracciato un antiossidante, molto simile al defoliante usato dagli americani in Vietnam:" - dichiara Sabina Bietolini, direttore vivisezione degli Animalisti Italiani - "questo testimonia quanto le industrie che producono cibo per cani e gatti pensino solo al profitto e non al benessere degli animali. "Sono stati presi in esame 500 gatti, suddivisi in colonie e tenuti sotto osservazione per 15 anni. Inizialmente, alimentandoli solo con cibi industriali (prevalentemente croccantini), si è evidenziato un tasso di mortalità del 30% dovuto ad insufficienza renale, cancro renale e cancro epatico. Successivamente, è stata mescolata carne fresca alle scatolette ed ai croccantini: il risultato è che la mortalità è calata al 15%. Passati infine alla sola carne fresca, la mortalità è scesa al 5%. Non solo IAMS fa esperimenti, ma molte altre marche famose di mangimi. Fate quindi attenzione. |
17-09-2010, 21:56 | #34 | |
Member
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Quote:
Allo stesso modo il boicottaggio dei prodotti: posso capire se fosse circoscritta a 5-6 cose, ma quando ci sono liste con decine e decine di questo si, questo no, questo forse, questo no, allora davvero (per buttarla sul ridere come dice frafary) "si soffre di meno a darsi fuoco"... Il fatalismo purtroppo viene dopo il realismo... gli ideali sono sempre i più nobili, ma se poi guardi la realtà, pensi se ne accorgano le multinazionali dai loro bilanci che uno sparuto gruppo di persone (goccioline in mezzo al mare) hanno boicottato i loro prodotti? Assolutamente manco il solletico gli si fa... i discorsi del "se tutti si informassero..." sono ideali giusti, ma utopia nella pratica... La soluzione purtroppo non ce l'ho, ma di sicuro dal basso si fa niente...
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Fabrizio & Oxy |
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18-09-2010, 11:08 | #35 |
Junior Member
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In parte sono d'accordo con Fabrizio, non si può adesso andare in giro con la lista dei prodotti e girare mille supermercati per evitare certe case, però su alcune cose proprio cerco di stare attenta, c'è da dire anche che forse con la divulgazione almeno uno sa quello che mangia o si spalma addosso, e può scegliere se continuare ad avvelenarsi (magari con il dubbio) o no.
Personalmente io ho gettato via un'intera bottiglia di olio Johnson&Johnson appena ho saputo che usano petrolio (paraffinum liquidum recentemente inserito insieme ai suoi derivati dalla direttiva europea tra i cancerogeni di classe II) per farlo, questo mi schifa perchè è una marca PER i BAMBINI porca miseria. Questa informazione l'ho trovata su questo sito: http://biodetersivi.altervista.org/homepage.htm che oltre ad aiutare a leggere l'etichetta dei prodotti dà alcuni consigli per i detersivi fai da te. Esempio: lo sapevate che per fare il Cif basta usare del bicarbonato e del semplice detersivo per i piatti? Ele
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Eleonora, Marco, Marlene, Hagrid e Emma http://www.wolfdog.org/drupal/it/gallery/subcat/1/6068/ http://wolfdog.org/drupal/it/gallery/subcat/1/12680/ |
18-09-2010, 11:46 | #36 | |
Member
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Quote:
Cmq una volta, per capire come mai la stessa creme protettiva solare, stessa confezione, acquistata in due negozi diversi erano due prodotti totalmente diversi (uno oleoso e unto, l'altro liquido acquoso ad assorbimento immediato) mi sono preso la briga di confrontare i componenti e mi son chiesto se forse era meno peggio prendere il sole senza protezione... Se volete guardare cosa sono le varie sigle e il loro grado di pericolosità o meno http://www.biodizionario.it/
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Fabrizio & Oxy |
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18-09-2010, 11:54 | #37 | |
Junior Member
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18-09-2010, 12:40 | #38 |
Ho 2 clc, uno deficiente
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Pian piano anche io sto cercando di stare più attento a quello che compro e uso, tanto che molte volte preferisco lavarmi con le saponette, più tosto che usare mille prodotti più disparati, o usare il semplice sapone per farmi la barba, anzichè mille schiume diverse.
Anche nel mangiare cerco di evitare ogni forma di piatti pronti, un bel piatto di spaghetti con olio e formaggio sono più che sufficienti, o al massimo il sugo me lo preparo solo, usando pomodori freschi, poi si dovrebbe vedere dove vengono coltivati e con che cosa li innaffiano. Molte aziende agricole hanno a poca distanza inceneritori o discariche. Credo che questo tipo di politica, serva più alla nostra salute e dichi amiamo, più tosto che per boicottare le grandi multinazionali. Anche il semplice fatto di alimentare il mio piccolo pazzoide con carne e roba fresca, l'ho adottato per cercare il suo meglio e non per andare in c@lo alle varie aziende di pet food. Anche la più onesta ha la rogna , secondo il mio parere. Non ci crederò mai a cibo selezionato e controllato. A questo punto lo seleziono e controllo io direttamente. Farmi ammalare il peloso per colpa della speculazione altrui non ci sto. E comunque, lui mangiando così, non ha mai avuto intolleranze, forfora, alito pesante, denti gialli, è un toro di salute, ecc.. Si cresce più lentamente, c'è da dirlo, dato che non viene bombardato di super proteine e altre ca@@ate. Ma così sviluppa in modo più regolare, senza problemi ad articolazioni e al cuore. ( lo so dovrei parlarne nel thread pet food...ma lo stesso criterio vale per noi umani, mangiare in modo più sano aiuta noi stessi.)
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20-09-2010, 08:19 | #39 |
e la zecca Misha
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Molte aziende agricole hanno a poca distanza inceneritori o discariche ora che ci penso, credo sia stata proprio una trasmissione vista molti anni fa che faceva vedere proprio questo aspetto rispetto a materie prime impiegate in marche molto conosciute commercialmente a farmi diventare quella che oggi sono e prendere una direzione diversa (che sto ancora percorrendo, penso di essere solo all'inizio) da quella dello struzzo con la testa sotto la sabbia certo, boicottare è una parola grossa e non era questo l'intento nell'aver postato alcune informazioni, ma attraverso le pagine web possiamo capire meglio cosa c'è dietro a questo o all'altro prodotto che vediamo su uno scaffale nei supermarket utilissimi i link postati dai liguri ..... |
22-09-2010, 09:19 | #40 | |
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