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| Lupi e Cani-lupi Tutto sui "fratelli" del clc...anche informazioni su altre razze "lupine": Saarloos, Lupo Italiano... |
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#1 |
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e la zecca Misha
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#3 |
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e la zecca Misha
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#4 |
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e la zecca Misha
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#5 |
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e la zecca Misha
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Val di Non, confermata - la presenza di un lupo VAL DI NON - Trentino, ci sono i lupi. Come detto, si tratta con ogni probabilità sempre del lupo classificato “M24”, rilevato per la prima volta in Svizzera nel 2009, nel settore nord del Brenta nella primavera del 2010 e nel gruppo delle Maddalene dall’autunno dello stesso anno. Il monitoraggio condotto nel 2011 nel settore montuoso che va da Bresimo a Fondo lungo il crinale con la val d’Ultimo, ha consentito di recuperare due campioni organici (urina e feci) che hanno confermato la presenza dell’esemplare nonché l’identità dello stesso. Da ultimo, lo scorso 12 gennaio, una fototrappola posizionata dal personale forestale sulla carcassa di una cerva, probabilmente predata dal lupo, in comune di Castelfondo, ha ripreso un brevissimo filmato notturno che consente però di riconoscere l’animale. Si tratta della prima documentazione visiva mai realizzata in provincia sulla specie mentre, come noto, probabilmente lo stesso esemplare era già stato filmato sempre con una fototrappola alla fine di giugno 2011 in provincia di Bolzano, appena oltre il confine, nei pressi del passo Palade. Oltre ai filmati, anche le piste su neve finora seguite confermano che l’animale certamente presente in zona è uno solo; il monitoraggio su questa particolare presenza faunistica è stato possibile anche grazie alla positiva partecipazione dei cacciatori. Come noto il lupo in questione è uno degli esemplari che dalla popolazione vitale delle Alpi occidentali (circa 250 animali presenti tra Piemonte e Francia) si disperdono lungo l’arco alpino. Il fenomeno del ritorno del lupo sulle Alpi, dalle quali è scomparso circa un secolo fa, è in atto orami da più di vent’anni e si è originato dall’espansione naturale della popolazione presente sugli Appennini settentrionali negli anni ’80 e ‘90, attraverso i monti della Liguria. Va da ultimo ricordato che la specie ha un importante ruolo di carnivoro al vertice della piramide alimentare nell’ecosistema alpino, è particolarmente protetta dalla normativa europea e nazionale e non rappresenta alcun pericolo per l’uomo. |
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#6 |
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e la zecca Misha
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Lupo in val di Non ripreso da una fototrappola - L'animale è stato ripreso con una telecamera dal personale della Stazione forestale di Fondo
lupo, animali TRENTO. E' confermata la presenza di un lupo in alta Val di Non; è stato ripreso con una fototrappola dal personale della Stazione forestale di Fondo. Si tratta probabilmente dell'esemplare già rilevato in Svizzera, nel settore nord del Brenta e nel gruppo delle Maddalene. Come detto, si tratta con ogni probabilità sempre del lupo classificato "M24", rilevato per la prima volta in Svizzera nel 2009, nel settore nord del Brenta nella primavera del 2010 e nel gruppo delle Maddalene dall'autunno dello stesso anno. Il monitoraggio condotto nel 2011 nel settore montuoso che va da Bresimo a Fondo lungo il crinale con la val d'Ultimo, ha consentito di recuperare due campioni organici (urina e feci) che hanno confermato la presenza dell'esemplare nonché l'identità dello stesso. Da ultimo, lo scorso 12 gennaio, una fototrappola posizionata dal personale forestale sulla carcassa di una cerva, probabilmente predata dal lupo, in comune di Castelfondo, ha ripreso un brevissimo filmato notturno che consente però di riconoscere l'animale. Si tratta della prima documentazione visiva mai realizzata in provincia sulla specie mentre, come noto, probabilmente lo stesso esemplare era già stato filmato sempre con una fototrappola alla fine di giugno 2011 in provincia di Bolzano, appena oltre il confine, nei pressi del passo Palade. Oltre ai filmati, anche le piste su neve finora seguite confermano che l'animale certamente presente in zona è uno solo; il monitoraggio su questa particolare presenza faunistica è stato possibile anche gr azie alla positiva partecipazione dei cacciatori. Come noto il lupo in questione è uno degli esemplari che dalla popolazione vitale delle Alpi occidentali (circa 250 animali presenti tra Piemonte e Francia) si disperdono lungo l'arco alpino. Il fenomeno del ritorno del lupo sulle Alpi, dalle quali è scomparso circa un secolo fa, è in atto orami da più di vent'anni e si è originato dall'espansione naturale della popolazione presente sugli Appennini settentrionali negli anni '80 e '90, attraverso i monti della Liguria. Va da ultimo ricordato che la specie ha un importante ruolo di carnivoro al vertice della piramide alimentare nell'ecosistema alpino, è particolarmente protetta dalla normativa europea e nazionale e non rappresenta alcun pericolo per l'uomo. |
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#7 |
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e la zecca Misha
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la videocamera è posizionata sempre nello stesso punto, ma questa volta si vede meglio
L'ADIGE on line Lo scorso 23 gennaio li lupo che gravita da tempo in alta val di Non è stato nuovamente ripreso con una fototrappola del Corpo Forestale Trentino (Stazione Forestale di Fondo); le immagini sono questa volta particolarmente belle e mostrano un animale molto timoroso nei pressi della carcassa di una cerva. Quando il lupo si accorge poi della presenza della fototrappola (nota i led debolmente illuminati) fugge precipitosamente Sulle orme di Lupo Solitario Corrono, cacciano, amano: l’etologia ci regala storie di fedeltà e branco, libertà e forza selvaggia. Ecco perché il lupo è un simbolo potente, e la notizia di cronaca che racconta di questo esemplare solitario, Lone Wolf della val di Non, profonda Anaunia di boschi e zone ancora preservate dall’espansione umana, ci fa stare tutti un pochino meglio. Sono passati i tempi del lupo cattivo, la bestia assassina e feroce pronta ad assalire chi lasciava le calde comodità domestiche. L’Uomo non solo ha trasformato la propria tana in città, ma ne ha fatto una realtà completamente autoreferenziale, strade, case, computer, uffici, aria condizionata, previsioni meteo, tutto sotto controllo, prevedibile, programmabile, atteso. Così che un qualsiasi banale contrattempo a volte diventa un vero e proprio dramma, un’auto davanti che non parte subito quando scatta il verde si trasforma in un Nemico da ingiuriare e aggredire, un pedone che attraversa la strada è visto come un ostacolo da schivare in velocità. Ma una parte profonda di noi reclama il suo spazio: non ci siamo selezionati in milioni di anni per dimenticarcene così su due piedi, e far finta di niente. C’è un luogo segreto (Wild at Heart era un bellissimo film di David Lynch) in cui il senso di appartenenza al branco, il desiderio di lavorare per il bene comune, la gerarchia basata sulla comprovata competenza, la voglia di fare l’amore, fanno sentire forte il loro diritto heideggeriano all’esistenza. E’ una zona preziosa fatta di natura selvaggia, di pulsioni illuministiche, di entusiasmi creativi, e il nostro lupo spaurito, che vaga tra i boschi di Castelfondo è l’incarnazione del nostro Io vigile e selvatico. Fa un po’ tenerezza, così da solo, “catturato” da una fototrappola, con le proprie tracce biologiche (cacca e pipì) analizzate da esperti che sembrano usciti da un legal thriller, ed un nome che più brutto non si può, M24. Ma questo è quello che passa il convento, è il “nostro” lupo, e con lui il presagio che questo 2014, nato sotto il segno dei Maya, prosegua invece sulla strada di un recupero delle nostre integrità. Un saluto francescano a te, caro lupo: siamo noi ad aver bisogno di te, ora. IL TRENTINO on line TRENTO. Nuove spettacolari riprese del lupo che da qualche tempo gravita in alta Val di Non. Dopo l'episodio del 23 gennaio, il canide è stato nuovamente "catturato" da una fototrappola del Corpo Forestale Trentino. Le immagini sono questa volta particolarmente belle e mostrano un animale molto timoroso nei pressi della carcassa di una cerva: quando il lupo si accorge della presenza della fototrappola e nota i led debolmente illuminati, fugge precipitosamente. Sembra dunque confermata la presenza di un animale solitario, che con ogni probabilità ha effettuato una lunga dispersione dalle Alpi occidentali. Dove il lupo è insediato con popolazioni vitali esso vive invece aggregandosi in branchi, costituiti solitamente da una coppia e dai figli della stessa (4-6 animali in media in Italia). È così ad esempio in Piemonte, dove il numero di branchi varia tra i 15 ed i 20, e nel Parco Nazionale d'Abruzzo Lazio e Molise, dove i branchi presenti sono 8. Anche in quelle aree, densamente abitate e frequentate da numerosi turisti non è mai stato registrato alcun incidente né manifestazioni di aggressività nei confronti dell'uomo. |
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