|
|
|
|||||||
| Off topic Su tutto e su niente - un modo di passare il tempo in buona compagnia... |
![]() |
|
|
Thread Tools | Display Modes |
|
|
|
|
#1 |
|
Junior Member
Join Date: Dec 2010
Posts: 284
|
link
16/3/2009 Il business dei randagi Truffe e assenza di controlli nel fallimento delle politiche di protezione e vigilanza sui cani abbandonati di FLAVIA AMABILE Cinque mesi fa era toccato a un bimbo nel beneventano: era stato azzannato dai cani randagi. Allora il sottosegretario con elega alla Salute Francesca Martini aveva parlato di «degrado» e di responsabilità dei sindaci. Cinque mesi dopo nulla sembra cambiato, e un bimbo in più è stato ucciso. «Se il governo taglia i fondi per la lotta al randagismo è normale che ci si trovi davanti a questi episodi», denuncia Lorenzo Croce, presidente dell’Aidaa, l’Associazione per la difesa degli animali. Già da questo anno infatti i fondi caleranno del 20%, di oltre un milione di euro: dai 4.945.000 euro previsti dalla finanziaria dello scorso anno a 3.819.000 euro con una riduzione complessiva di circa 5 milioni di euro in tre anni. «Già era difficile prima affrontare il problema dei cani randagi, lo sarà ancora di più ora», sostiene Croce. E nei casi di ferite o morti causate da cani senza padrone non è ancora ben chiaro di chi sia la responsabilità. A volte del comune, altre dell’Asl, a seconda dei casi, a giudicare dalle sentenze dei tribunali ordinari e della Cassazione. Sono circa 600 mila i cani randagi in base alle cifre del ministero della Salute, cifre ufficiali in una materia che di ufficiale non ha proprio nulla, ed infatti secondo Bruno Mei Tomasi, presidente dell’Anta (Associazione Nazionale per la Tutela degli Animali) sarebbero più del doppio, un milione e mezzo, i cani abbandonati. Solo in circa 150 mila quelli ospitati nei canili rifugio, gli altri sfuggono ad ogni controllo. E i controlli da fare sarebbero molti come stabiliscono le leggi, ma sarebbero 1.650 i comuni italiani fuorilegge che non hanno un canile comunale o una convenzione con un canile consortile o gestito dall’Asl o con un canile rifugio, dove ricoverare i cani abbandonati e randagi. L’80% di questi comuni si trova al Sud. Nel 2008 sono stati abbandonati 14.000 cani su strade e autostrade di tutta Italia, tra il 21 giugno e il 31 agosto 2008, con un calo del 19% rispetto allo stesso periodo del 2007. È migliorata Milano, dove a parte l’emergenza di ferragosto, si è registrata una diminuzione del 25% rispetto al 2007 (il 48% rispetto al 2006). Vanno bene anche Venezia, Torino, Genova, Parma e Bologna. La maglia nera spetta a pari merito a Sicilia, Puglia, Sardegna e Campania con abbandoni superiori al 30% e aumenti in media del 5% rispetto al 2007. La maglia nera spetta a Sicilia, Puglia e Lazio anche per la spesa. «Su un miliardo e mezzo di finanziamenti la Puglia da sola ne spende circa il 10%, 150 milioni l’anno. E Sicilia e Lazio poco di meno», spiega Bruno Mei Tomasi. «In Puglia c’è un canile quasi in ogni comune e in ogni canile ci sono dai 3 ai 400 cani. Soltanto Taranto spende 1 milione e 200 mila euro l’anno per la lotta al randagismo. Intorno ai canili c’è un giro di affari e truffe vertiginoso. Da poco sono stati trovati 170 cani randagi in una azienda di Matera che si occupava di servizi sanitari, sequestrata per fallimento. Quando ci si trova di fronte a situazioni simili è lecito pensare che questi cani venissero usati per sostituire gli animali morti nel canile in modo da mantenerne inalterato il numero e quindi i finanziamenti». |
|
|
|
|
|
#2 |
|
Junior Member
Join Date: Dec 2010
Posts: 284
|
Animali: stop a business randagismo
Regole chiare ai comuni per convenzioni e appalti sui canili La LAV plaude all’ordinanza del sottosegretario Martini pubblicata in g.u. La LAV accoglie con soddisfazione le disposizioni dell’Ordinanza del Sottosegretario alla Salute Francesca Martini, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 207 del 7 settembre 2009, che stabilisce i livelli essenziali di tutela e benessere che i Comuni sono tenuti ad assicurare agli ospiti dei canili. ![]() «L’Ordinanza ministeriale rappresenta un importante e positivo passo in avanti nella tutela degli animali ricoverati nei canili e nella lotta al randagismo – commenta Ilaria Innocenti, responsabile LAV settore Cani e gatti – La precisazione delle responsabilità dei Comuni e dei Sindaci in materia di gestione dei cani, nonché del loro benessere, e l’obbligo di sterilizzazione entro il termine di sessanta giorni, e comunque sempre prima dell’eventuale trasferimento in altro Comune, sono misure di fondamentale importanza al fine di identificare compiti e individuare modalità chiare e inequivocabili per tutelare gli animali da situazioni incompatibili con le loro caratteristiche etologiche e/o di maltrattamento, reprimere il fenomeno dei canili lager e prevenire la nascita di cucciolate indesiderate, anche qualora il cane venga adottato». Il provvedimento, ribadendo come l’affidamento del servizio e gestione dei cani randagi da parte dei Comuni debba tenere conto della loro natura di esseri senzienti, dispone che in sede di bando di gara o di convenzione e di valutazione delle offerte siano previsti principi di prelazione a favore delle strutture gestite da associazioni onlus o enti morali aventi come finalità la protezione degli animali, a favore di strutture che garantiscono maggiore tutela della salute e del benessere, e che siano più vicine al luogo di rinvenimento dei cani. L’Ordinanza, che blocca la possibilità di trasferimento e gestione dei cani attribuiti tramite regolare gara d’appalto a strutture incompatibili con il benessere degli animali, stabilisce inoltre che le strutture individuate dai Comuni non dovranno avere una capienza superiore ai 200 cani, o superare le 200 unità e prevedere la presenza di un medico veterinario libero professionista come responsabile sanitario. Viene ribadita, inoltre, la precisa responsabilità del Sindaco anche nel caso di animali rinvenuti sul proprio Comune ma collocati in strutture che insistono su territorio non di sua competenza. Se collocati in altri Comuni o fuori Regione, il Comune dovrà informare del trasferimento il Servizio Veterinario ASL competente per territorio della struttura individuata e effettuare verifiche periodiche sullo stato di salute e benessere degli animali almeno una volta l’anno, e darne comunicazione al Consiglio comunale anche nel Rendiconto della gestione. «La trasparenza dell’azione amministrativa, cui comunque per legge le amministrazioni sono tenute, è un elemento di fondamentale importanza per garantire una corretta ed efficace gestione dei fondi pubblici destinati al randagismo ed evitare gli usi impropri L’obbligo di rendicontazione è inoltre importante per responsabilizzare i Comuni circa gli interventi da intraprendere anche per la futura gestione del problema affinando sempre di più le politiche di contrasto. Troppo spesso, infatti, le amministrazioni sottovalutano il randagismo e non dedicano a esso la necessaria attenzione con conseguenze negative per gli animali, ma anche per le persone». Trasparenza, ma anche rafforzamento del principio di pubblicità: in ogni struttura dovrà essere garantita anche l’apertura al pubblico almeno 3 giorni a settimana, di cui uno festivo o prefestivo, per almeno 4 ore al giorno e attività che aumentino l’adottabilità dei cani. E’ prevista anche l’affissione presso l’albo pretorio o altri spazi pubblici di informazioni e foto dei cani adottabili e la pubblicazione sui siti web. «Il problema dell’apertura al pubblico è particolarmente sentito in alcune realtà dove si ostacolano le adozioni e non è permesso ad alcuno di entrare. Un diritto che invece è di ogni cittadino in quanto i cani ospitati sono pubblici e per il loro mantenimento tutti pagano le tasse. Importanti anche le disposizioni secondo cui i Comuni e i Sindaci sono impegnati ad assicurare procedure efficaci di restituzione del cane al proprietario, nonché a prevedere l’accesso alla struttura e la presenza delle associazioni animaliste al fine di favorire l’adozione dei cani» «Solo così oltre a evitare inutili esborsi per cani smarriti anziché randagi, si può implementare la civile cultura dell’adozione, curarne il buon esito, monitorare costantemente le condizioni degli animali e garantire quel turn over indispensabile per contrastare il randagismo e trovare una nuova famiglia agli animali vittima dell’abbandono». martedì 8 settembre 2009 Fonte: © LAV.it |
|
|
|
|
|
#3 |
|
Junior Member
Join Date: Dec 2010
Posts: 284
|
link
22/9/2009 - NORMATIVE Più tutele e garanzie per gli animali, Martini: pronta la legge quadro Il sottosegretario alla Salute: «Occorre una legge articolata a garanzia di una convivenza sicura con l'uomo» di ROBERTA MARESCI ROMA - «La normativa a tutela del benessere degli animali è pronta, si tratta adesso di farla diventare legge». Tutti riconoscono nella frase pronunciata questa mattina dal sottosegretario alla Salute, Francesca Martini, qualche assonanza con quella proferita da Massimo D'Azeglio alla nascita dell'Italia. Forse perché così come per D’Azeglio dovevamo prendere in mano la responsabilità del nostro destino, la Martini spera oggi che l’Italia diventi «il Paese più avanzato in Europa per quel che riguarda la tutela degli animali. Con quasi sette milioni di possessori di cani, c’era bisogno di una regolamentazione del settore». Fatto è che «l’ufficio legislativo sta facendo i controlli - ha detto la Martini, intervenendo al convegno ’Uomini e animali. Ma siamo così diversi?’ - poi sarà assegnato in commissione Affari sociali della Camera che, auspico, lavori a spron battuto. Perché il rapporto con gli animali sta cambiando, la sensibilità degli italiani è fortemente aumentata e occorre una legge articolata a garanzia di una convivenza sicura con l’uomo». Cinquanta articoli riuniti sotto un'unica «legge permanente quello che è stato il tema della grandi ordinanze che ho emanato durante quest’anno per far fronte alle situazioni di emergenza - ha detto Martini - un vero e proprio codice che armonizza l’intera disciplina in materia e che ruota intorno ad alcuni pilastri». Primo fra tutti, «il microchip obbligatorio e l’istituzione dell’anagrafe nazionale canina colmano un vuoto - spiega - In futuro questa sorta di carta d’identità dell’animale potrebbe essere inserita nello stato di famiglia del proprietario, per far dialogare le due anagrafi e consentirci di avere un’idea precisa degli animali che vivono nelle case degli italiani. Penso sia una cosa fattibile, nel momento in cui l’anagrafe canina sia funzionante su tutto il territorio nazionale». Ma la legge contemplerà anche il dovere di raccogliere e curare i randagi e di ricoverarli in strutture che «dovranno rispondere a requisiti minimi di qualità, per evitare il ripetersi di episodi in cui i canili somigliavano più a dei lager che non a dei rifugi». Sarà contemplato anche il divieto di usare esche e bocconi avvelenati e l’obbligo di guinzaglio lungo non più di 1,5 metri nelle città e nei luoghi aperti al pubblico. Diventerà legge la buona abitudine di raccogliere gli escrementi. Verrà abbattuta la lista nera dei cani pericolosi, spostando l’accento sulla responsabilità civile del proprietario. Saranno introdotte le tolettature professionali, che finora erano viste come figure artigianali la cui formazione era su base volontaria. Sarà valorizzato il ruolo del veterinario. E, così come si insegna l’educazione civica e quella stradale, «entro i primi di ottobre presenterò un progetto da introdurre nelle scuole per insegnare a conoscere e rapportarsi con gli animali fin da piccoli», ha concluso la Martini. |
|
|
|
|
|
#4 |
|
Junior Member
Join Date: Dec 2010
Posts: 284
|
fonte
9/10/2009 - IL CASO Il Ministero interviene a Matera: i cani verranno trasferiti Dopo servizio in tv di «Striscia la notizia», blitz dei Nas: animali maltrattati e malnutriti ROMA Il ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche sociali interviene per salvare i cani di Matera: dopo un servizio tv su "Striscia la Notizia" che denunciava animali maltrattati, detenuti in locali demaniali del centro storico del Comune di Matera, è scattato un blitz dei Nas, che ha appurato il triste stato di abbandono degli animali. Così, mentre i proprietari sono stati denunciati, il ministero ha disposto il trasferimento nel canile sanitario comunale. Lo annuncia lo stesso ministero. Il servizio televisivo andato in onda nella trasmissione Striscia la Notizia il 6 ottobre scorso evidenziava la presenza di numerosi cani, alcuni dei quali in stato di gravidanza e cuccioli di pochi giorni, per lo più sprovvisti di identificazione, detenuti in locali demaniali del centro storico del Comune di Matera, nella località turistica "Sassi di Matera". In relazione a questo servizio - spiega una nota - il ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche sociali ha disposto un intervento immediato ad opera dei carabinieri per la Tutela della Salute, Nas, per accertare lo stato dei fatti, e l`intervento si è svolto immediatamente dopo, il 7 ottobre, condotto insieme al servizio veterinario di Matera. E - spiega il ministero - in seguito a tale indagine i cani sono stati immediatamente trasferiti al canile sanitario comunale per l'accudimento e le prime cure: è, infatti, emerso che i cani erano detenuti in locali inidonei, umidi, senza pavimentazione adeguata, non sufficientemente illuminati e privi di acqua potabile. I proprietari degli animali sono stati segnalati all'autorità giudiziaria per violazioni riconducibili al maltrattamento degli animali e per non aver provveduto all'identificazione degli animali e alla relativa registrazione presso l'anagrafe canina. link al servizio di "striscia la notizia" |
|
|
|
|
|
#5 |
|
Junior Member
Join Date: Dec 2010
Posts: 284
|
lik
13/10/2009 - UN GIRO DI AFFARI CHE SFIORA I 300 MILIONI DI EURO L'ANNO Il traffico di cuccioli sarà reato Carlini, Pincher e Jack Russell i cani più importati illegalmente nel nostro Paese Il Sottosegretario alla Salute Francesca Martini, insieme col Ministro degli Esteri Franco Frattini , in una conferenza stampa che si è tenuta presso la Farnesina ha presentato il disegno di legge di ratifica della Convenzione Europea sulla protezione degli animali da compagnia. Il Sottosegretario Martini ha espresso soddisfazione per l’approvazione di questo importante provvedimento e ha sottolineato come «finalmente, grazie ad una straordinaria sinergia di governo, dopo 21 anni dalla firma della Convenzione Europea è stato approvato in Italia il disegno di legge per la sua ratifica. La compattezza, l’unione di intenti, il patrimonio di valori che contraddistingue questa squadra di Governo ha reso possibile questo importante risultato di civiltà». «Grazie alla grande alleanza con il Ministro Frattini e al forte impegno che abbiamo assunto per porre fine al traffico vergognoso di cuccioli - ha continuato la Martini - ora con l’approvazione di questo provvedimento il traffico illecito di cuccioli sarà reato. Avevamo fatto una promessa in questo senso diversi mesi fa e sono orgogliosa di poter dire che l’abbiamo mantenuta». Carlini, Pincher e Jack Russell. Ma anche West Highland, Beagle, Schitzu, Yorshire, Bulldog Terrier e Chihuahua. Sono preferibilmente di taglia piccola, ma assolutamente alla moda, i cani più importati illegalmente nel nostro Paese, con un giro di affari che sfiora i 300 milioni di euro l’anno. Ma purtroppo il 50% dei cuccioli vittime dei loro sfruttatori non sopravvive ai viaggi in scatole o bagagliai di macchine soprattutto dall’Est europeo. Troppi chilometri e troppo stress per loro, che se riescono ad arrivare in Italia sono comunque esposti al pericolo di malattie e infezioni. È quanto sottolinea la Lega antivivisezione (Lav), che accoglie con favore l’approvazione, da parte del Consiglio dei ministri, del disegno di legge di ratifica della Convenzione europea sulla protezione degli animali da compagnia, che introdurrà in Italia il reato di traffico illegale di cuccioli. «Questo Ddl - evidenzia Gianluca Felicetti, presidente della Lav, intervenuto questa mattina a Roma alla conferenza stampa di presentazione delle nuove iniziative a difesa dei ’pet’ - introduce uno specifico reato penale di traffico clandestino organizzato di animali prevedendo la contestuale pena della reclusione e della multa, così come vengono codificate le fattispecie di introduzione e rivendita illecita. È la prima volta che un Governo ha posto mano a uno strumento legislativo diretto, ratificando una convenzione per la quale eravamo rimasti ultimi nel Continente». |
|
|
|
|
|
#6 |
|
Junior Member
Join Date: Dec 2008
Posts: 331
|
__________________
http://fotografandolavitablog.blogsp...ai-potuto.html Il grande silenzio dei cani ci consola delle futili parole degli uomini. Chaumont Silence is the most perfect expression of scorn. G.B.Shaw |
|
|
|
|
|
#7 | |
|
Junior Member
|
Quote:
E l'incazzatura aumenta ancora di più al pensiero che giusto ieri sera a Porta a Porta c'erano alcune di quelle facce di merd@ di politici che come al solito si sprecano in parole e sorrisi.. ma fatti REALI per combattere questi massacri pari a zero... |
|
|
|
|
![]() |
| Thread Tools | |
| Display Modes | |
|
|