Vago/Spike

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Continua dalla discussione 'Precisazione':

...in macchina abbiamo dell'acqua, del cibo in scatola ed una ciotola. Li abbiamo portati con noi con la speranza di ritrovarlo e rifocillarlo subito sul posto.
Vago è così debole e mal messo che non ha neanche la forza di bere. Temiamo di essere arrivati troppo tardi per lui.
Mariapia con la mano gli da dell'acqua a piccoli sorsi che riesce a deglutire. Dopo un po' apre gli occhi ed il suo sguardo di gratitudine mi commuove. Riesce a fargli mangiare, quasi a forza un po' di carne in scatola. Dopo qualche minuto sembra essersi ripreso ma non ha ancora la forza di seguirci. Così lo prendo in braccio e lo metto in macchina....

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....l'aria condizionata dell'auto gli da sollievo. Arrivati a casa gli troviamo un posto fresco: uno stanzino accanto alla doccia esterna. Ricomincia a bere e a mangiare, questa volta da solo. Siamo sollevati: è ritornato a vivere. Lo sverminiamo, lo laviamo a secco con uno spray anti parassitario, gli mettiamo al collo un collare anti pulci e zecche. Gli asportiamo anche qualche zecca che aveva qua e la per il manto.
La sera cerchiamo di farlo entrare in casa per averlo accanto quando ceniamo. Ma è titubante e resta immobile sulla soglia. credo che avesse paura di essere scacciato in malo modo.
Poi decide di entrare. Lo facciamo incontrare con Iside. Quest'ultima è entrata nel suo 11° anno. Ha una cataratta avanzata ad entrambi gli occhi e vede tutto ombrato. Lo annusa per un po', poi quando capisce che non è un pericolo per lei, gli da il benvenuto con una copiosa leccata.
Vago emette un bel respiro e soddisfatto si accovaccia sul pavimento....

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...La sera gli mettiamo un plaid nello stanzino e ancora dell'acqua e del cibo. Lasciamo anche la luce accesa. Al mattino lo troviamo davanti la porta della Dependance. Io e Mariapia dormiamo li in quanto nella costruzione principale sono in corso i lavori di ristrutturazione che dureranno fino al prossimo dicembre.
è felice di rivederci ed il suo sguardo si è liberato di quel velo di tristezza opprimente, ritornando fiducioso. Forse ha capito che la sua esistenza fatta di dolore, solitudine, stenti e rifiuti da parte dei miei simili subita fino a quel momento ha intrapreso una svolta positiva.
Ma sorge un problema che al momento sembra insormontabile. mancano 2 giorni al nostro rientro a Roma e non possiamo portarlo con noi. Abbiamo 5 cani (4 femmine ed un maschio). l'ultimo, Napoleone, l'ha trovato mia moglie per strada. Il canile non aveva posto così ce lo ha affidato, sterilizzato, microccipato e vaccinato e ci hanno congedato con una stretta di mano e un 'Buona fortuna'. Napoleone si è inserito bene ne branco ed è rimasto con noi. Cosa dovevamo fare con Vago? Avevamo poco tempo a disposizione per decidere....

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...Alla fine troviamo la soluzione ideale che si chiama Claudia. è una ragazza universitaria che passa il suo tempo libero in una onlus che da assistenza ai cani randagi. Le abbiamo offerto un piccolo compenso settimanale (che fra l'altro neanche voleva accettare), le abbiamo lasciato le chiavi della villa ed una scorta di cibo (crocchette e scatolame) per 4 mesi. Lei tutti i giorni lo viene a trovare, gioca con lui e poi lo porta a spasso lungo il bagnosciuga. Vago, avendo a disposizione 1500 m2 di giardino tutti per lui sembra soddisfatto e per la prima volta in vita sua ha cominciato a giocare con la palla ed altri oggetti sparsi qua e là. Adesso si chiama Spike. Questo nome lo stimola più del precedente e risponde subito quando lo sente.
A dicembre decideremo se portarlo con noi a Roma.
Seguiranno delle foto che illustreranno meglio delle parole i cambiamenti comportamentali e fisici a cui sta andando incontro il piccolo cucciolone (dovrebbe avere circa mesi).
Inutile dire che a noi tutti ci manca terribilmente.
Michele

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All'inizio:

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Dopo le cure di Claudia:

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Le notizie che riceviamo da Claudia sono incoraggianti. Spike è ritornato ad avere fiducia in se stesso. La mattina quando arrivano gli operi gli ringhia difendendo il giardino che ormai ritiene come suo territorio, così la ragazza lo mette in una delle tre aree cani delle belve. Lo ha fatto microcippare e registrare all'anagrafe canina a nome suo. Lo ha fatto anche vaccinare e visitare dal veterinario (le abbiamo rimborsato le spese).
Spike ha una protuberanza che sporge nel torace. Sembra una costola fratturata consolidata male. sicuramente il risultato di un calcio dato da qualche bastardo che lo ha allontanato brutalmente...

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....per noi non è cambiato niente. Continueremo ad occuparci di lui e godremo della sua presenza il prossimo Natale quando saremo di nuovo in Sicilia.
Non sarà più un cane randagio lasciato a se stesso e alla crudeltà dei nostri simili.
Michele

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Ecco il proof della cover del mio nuovo racconto che spero venga pubblicato prima del prossimo Natale:

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Spike è in piena forma ed è ritornato ad essere un cane normale, come è giusto che sia. E' sempre nei nostri pensieri.

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Ha completato oggi le vaccinazioni e pesa 19,2 kg. Quando lo abbiamo trovato non arrivava a 10 kg.
Claudia è convinta che si ricorda ancora di noi. Quando sente passare una macchina corre al cancello, sperando di rivederci. E resta deluso quando non succede niente.
Oggi alle 17, presso l'Ospedale Israelitico di Roma, per la terza volta in 10 anni, credevo di essere spacciato e l'espressione cupa dei miei amici specialisti non prometteva niente di buono. Dopo una serie di esami strumentali invasivi e fastidiosi fatti in day hospital si è risolto tutto per il meglio ed è bastato cambiare terapia per ritornare a condurre una vita normale. Un effetto collaterale non previsto di un farmaco mi faceva sanguinare continuamente da 2 giorni e non c'era modo di rimediare.
Evidentemente non è ancora arrivato il mio momento.
A casa trovo nella foto su facebook lo sguardo tranquillo di Spike e la gioia 'movimentata' delle mie belve che mi accolgono con grande affetto. Del resto non poteva finire così. Devo rivedere ancora Spike e comunicargli tutto il mio affetto, come quel giorno quando abbiamo deciso di occuparci di lui.
Michele