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Old 23-12-2010, 02:40   #29
Iskander
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Non è l'età anagrafica che rende un metodo più o meno efficace... Il problema della lunghina è piuttosto che i cani sono meno stupidi di quanto non si credesse in passato, e ci mettono da poco a pochissimo a capire che quando sono legati non hanno alternative e quando sono liberi sì. Dato che non tornano certo di loro scelta, da liberi è anche più difficile farli tornare. Ma il metodo del wuerstel se possibile è pure peggio. Se c'è una cosa che detesto dei metodi non coercitivi è aver fatto credere che per far tornare un cane al richiamo (o qualunque altra cosa) è necessario rendersi interessanti, essere meglio di quello che il cane incontra sulla sua strada, ingozzare il cane di cibo appena ti guarda, si siede o ti riporta la pallina. Ne ho visti un tot di proprietari accessoriati con sacchetto di cibo gustoso per cane, incapaci di farsi degnare dal cane appena finivano le munizioni o il cane decideva che c'era di meglio in giro (o non valeva la pena). Il cane torna da me, ecchec... se devo dargli un wuerstel non è che io valgo meno di un pezzo di cibo industriale? Io non uso cibo nel richiamo, non lo uso per passeggiare con il cane al guinzaglio (o libero), non lo uso nel gioco. Il problema è che l'alternativa alla coercizione o al cibo richiede tempo e testa, e non cominciare a allenarsi al richiamo nell'esatto momento in cui il cane decide di fare altro, o in quell'età ingrata che io chiamo "cane di nessuno". A dire il vero, io non ci lavoro affatto, lavoro a tutto il resto (apprendimento - quello sì con il cibo), gioco, stare insieme, stare con altri... e il richiamo è lo specchio delle competenze e le attitudini del mio cane e del nostro rapporto. Ginger l'ho presa a 11 mesi e dopo due minuti netti tornava al richiamo, sempre e comunque. Akiak l'ho presa a due mesi e dopo due anni torna al richiamo, in genere :-D Io lo vivo come un fattore di probabilità. Che probabilità ho che torni quando lo chiamo? Se sto a zero, non lo chiamo. Se sto al 100%, gli faccio i complimenti. Se sto in mezzo, gli faccio i complimenti se torna, lo aiuto a tornare, gli do il tempo o gli faccio capire che non è che ci sono alternative (ma deve essere in grado di tornare). Mancanza di alternative non è coercizione, nel senso che per me non contrattare è parte della vita insieme, io non contratto al guinzaglio e non contratto il richiamo - con un cane adulto e con la capacità di starci dentro. Contratto sempre con un cucciolo. Non contrattare è una attitudine di vita, fare scelte che tutelano prima di tutto il cane, e fare in modo che si fidi e si affidi. Perché un cane torni, non deve pensare che c'è la fregatura, prima di tutto.
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