L’analisi esposta da Arnaldo mi sembra più che autorevole in merito al quesito esposto da Alessandra (forse un po’confusionario ma il concetto si capisce).
Dove non sono molto d’accordo e sul discorso della percentuale tra genetica e ambiente poiché da collaborazioni intercorse e cucciolate nate a casa mia porterei la percentuale al 50% cmq anche per me qualche punto di % in + o in – non fa la differenza.
Condivido il discorso sull’accoppiamento della scelta dei due soggetti, da più parti (professionisti) l’accoppiamento per compensazione non da i risultati sperati perché entra sempre in gioco una legge detta “legge di Mendel” che smonta quasi tutti i castelli di sabbia di diversi neofiti allevatorini e quindi ad oggi chi fa da padrone nell’accoppiamento sono le lingue di sangue. Parlando a titolo personale con consanguineità da 2° a 4° generazione non li scarterei a priori ma ripeto non affermo nulla di definitivo mi riferisco ad esempi di altre razza al momento più blasonate
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Per una grossa % il discorso della “Tempra” dei clc e da paragonarsi a quello del lupo come l’esempio fatto da Arnaldo sulla sopravvivenza, ma sempre a mio parere ci dobbiamo scordare del lupo e lasciare il suo fascino alle foreste di appartenenza e indirizzare i clc in comportamenti adatti alla società e alla quotidianità al più vicino al cane domestico. Poichè ebbene che noi tutti consideriamo che attualmente il binomio formato e un cane(clc) difficile da gestire per i neofiti e viceversa proprietari senza alcuna esperienza o addirittura come primo cane solo perché oggi il clc e un cane di “moda”…attenzione gli unici responsabili saremo noi non madre natura.
Per questo motivo spingo sul rafforzare tempra ,predatorio e possessività elementi di estrema necessità per una corretta e sana selezione di qualsiasi razza canina …certo con le dovute precauzzioni e soprattutto con professionisti seri.
Luca Campisi
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