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Old 24-06-2011, 19:27   #21
humbert
susie&niki
 
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Originally Posted by Bonfiglioli View Post
Nelle situazioni ti ci devi trovare.
Io sono per l'eutanasia. Per la storia di Forrest all'inizio ho sempre detto che appena vedevo i segnali anche minimi di paralisi lo avrei fatto addormentare. Poi, ci siamo trovati dentro.
E come dice Loris, ogni giorno lo osservavamo e tu non sai quante volte ci siamo domandati se era quello il momento. Ma Forrest era vivo, presente, handicappato ma con la voglia di vivere e stare con le sue compagne.
Chi è passato da casa nostra lo può confermare. Come fai a dire...ok ora lo faccio sopprimere mentre lui ti guardava con gli occhi presenti? Come si fa a togliere una vita così? Mi domandavo...ma sarebbe questo quello che lui vuole ora? Con lui che con il musone mendicava sulla tavola pezzi di braciola.
Io ora posso dirlo, al posto tuo non ce la farei mai a far addormentare prima il mio cane,Dov'è il giusto? Nessuno può dirlo.

Scusate l'intromissione, ma ho vissuto tutto quello che racconta Alessandra. Sono vissuta per mesi assillata da dubbi laceranti; ricordo che non passava giorno che non mi chiudessi a piangere di nascosto, consapevole che forse per me sarebbe stato tutto più facile se il tormento fosse finito presto. Ma poi guardavo l'espressione del cane, gioiosa e attenta; mi stupivo di fronte alla sua voglia di giocare e di partecipare alla vita della famiglia, come aveva sempre fatto e come continuava a fare, non curandosi delle menomazioni. Che non sentisse dolore era evidente.

Ora, l'ultima, ma proprio l'ultima cosa che si può dire è che in questi casi ci sia una chiara, univoca decisione da prendere; che ci sia una scelta giusta "oggettivamente". Non ci può essere invece che silenzio e rispetto di fronte a che vive situazioni così dolorose.

Io ho deciso di sopprimere Kim (Humbert) poco dopo la perdita dell'uso delle zampe posteriori, ma il rimorso per non avere prolungato la sua esistenza utilizzando un carrello non si è mai attenuato. Adesso so con certezza che per me, per il mio cane, quella è stata la decisione sbagliata.

Su quel dolore però si è fondata un'altra decisione, non meno drammatica e sofferta: quella, oggi, di dare a Susie almeno una possibilità.
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