Thread: Occhio!
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Old 20-02-2007, 23:29   #19
lupakkio
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Originally Posted by Jal
La prevenzione per la Leishmaniosi purtroppo è a prescindere da tutto..
L'allarme processionaria è limitato temporalmente ma in casi gravi può risultare anche mortale.
Per chi non la conosce è importantissimoallora leggere qui !
E' un lepidottero (famiglia delle Thaumetopoeidae) , una farfalla le cui larve, che si sviluppano sulle conifere, in particolare sul pino nero (Pinus nigra), sul pino silvestre (Pinus silvestris), sul pino marittimo (Pinus pinaster), sul pino d’aleppo (Pinus halepensis) e su varie specie di cedro, sono dannose per le piante, per gli uomini (provocando irritazioni cutanee, oculari e problemi respiratori) e soprattutto, a causa delle loro abitudini, per i nostri cani. La farfalla, che è di colore grigiastro, con corpo tozzo e peloso con apertura alare che va dai 30 ai 45 mm., depone le uova alla fine dell’estate, le quali daranno vita a nuove larve, formando nidi serici e sferoidali di colore biancastro, contenenti da 100 a 400 uova, posti all’estremità dei rami più soleggiati. Ma è allo stato larvale che questi lepidotteri rappresentano un grave pericolo per i nostri cani. Le larve, che allo stadio di maturità misurano 30-40 mm., densamente pelose (proprio questi peli sono dannosi), di colore bruno con macchie rossastre e una fascia ventrale giallastra, abbandonano i nidi e scendono “in processione”, l’una attaccata all’altra, lungo i tronchi sino al suolo dove si interrano per trasformarsi prima in crisalidi poi in farfalle adulte. Il cane, spinto dalla naturale curiosità, è portato a prendere in bocca queste larve, procurandosi danni irreparabili a livello di lingua e apparati boccale, laringo-esofageo e gastro­intestinale. Alla lingua e alla bocca provoca la necrosi dei tessuti venuti a contatto con i peli urticanti del lepidottero, con la conseguente caduta della parte di organo colpito; in questo caso il danno può essere limitato ma a volte è così esteso da comportare la soppressione dell’animale. In caso di ingestione di alcuni peli, che raramente si verifica anche a causa dell’enorme salivazione che il fatto comporta, la conseguenza è generalmente e fatalmente la morte dell’animale. Le cure consistono nell’uso del cortisone, per limitare il gonfiore, il dolore ed evitare lo shock anafilattico; quello di antibiotici per limitare l’irruzione batterica.
Estrema attenzione quindi !

guarlala qui:
http://www.eurogreen.net/News.htm?ju...icle.asp&id=34
Non so al centro-nord, ma qui nidificano su qualsasi albero... sono parecchi i contadini che, è il caso di dire, affrontano il problema alla radice... con la motosega.
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