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Old 20-03-2007, 12:02   #20
arnaldo_it
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ciao a tutti,
qualche considerazione di ordine più generale sulle impostazioni di principio e sulla modalità delle elezioni del club cui non ho partecipato in quanto non più socio da due anni per mia libera scelta.

Resterò per dato di fatto certo, finchè il club dura, uno dei 7 soci fondatori e quindi posso quantomeno esprimere la mia opinione in merito a come vedevo il club all'inizio e a cosa si sarebbe potuto fare, in sede di elezione, per migliorare l'aspetto democratico e trasparente.

Esiste un organo, l'assemblea, che elegge un consiglio direttivo cui spettano i compiti di gestione del club da un punto di vista amministrativo e, ovviamente, politico. Con ciò non si veda l'aspetto negativo della cosa, ma piuttosto quella positiva delle scelte in direzione della tutela della razza e del suo sviluppo.

Ovvio che si possa sbagliare e potremmo anche affermare che chi sbaglia, politicamente, va a casa (più o meno) o per meglio dire si presume che non verrà rivotato.

Il consiglio deve decidere collegialmente a maggioranza e il Presidente dunque NON è il club. (il club non è suo per capirci) e su questo mi sono espresso molte volte.

Da statuto può decidere nelle situazioni di emergenza ma le sue decisioni devono essere poi appena possibile ratificate dal consiglio

Non mi interessa entrare nel merito dei nomi degli eletti perchè, ripeto, è un aspetto generale quello di cui parlo.

L'esempio ci viene comunque dall'ENCI che deve rinnovare le sue cariche:
due liste, due programmi pubblici.

Va però precisato che non esiste un concetto di asso pigliatutto.

La lista che vince avrà la maggioranza dei consiglieri ma non la totalità, e saranno ovviamente i più votati, lista per lista, ad avere l'incarico.

Trovo questo passaggio democratico e basato su un pluralismo indispensabile.

Di questo meccanismo avevo parlato a suo tempo con persone del consiglio, forse non tutte ma buona parte e anche "in alto".

A questo si aggiunga che, per la mia esperienza di altre associazioni, non ho mai visto dare la possibilità, in sede di elezione, di esprimere un numero di preferenze pari a quella delle persone da eleggere.

Questo proprio per evitare la possibilità di "bloccare" i risultati con accordi tra le parti. Siano essi alla luce del sole o meno.

In buona sostanza, secondo la mia esperienza, il mio punto di vista e l'esempio dell'ENCI stesso, si poteva procedere alla realizzazione di liste con relativi programmi pubblici e comunque anche in assenza di liste alternative, prevedere un numero di preferenze sulla scheda elettorale ben inferiore alle 11. L'ideale normalmente è un valore inferiore al 50%

Per meglio capirci su 11 consiglieri, non si dovrebbero esprimere più di 5 preferenze. E in presenza di due liste si può prevedere di assegnare 6-7 conglieri alla lista vincente e i rimanenti all'altra.

Mi parrebbe una cosa molto più democratica e produttiva.

Infine non sarebbe male evitare, con opportune modifiche statutarie, le cariche "a vita" limitando a due mandati il ruolo di consigliere o in particolare di presidente.
E questo per consentire un salutare avvicendamento come avviene in sindacati o altre amministrazioni pubbliche.

Rivolgendomi a chi c'era, mi piacerebbe sapere se qualcuno ha affrontato questi argomenti o se tutti hanno accettato lo stato di fatto e quindi i meccanismi proposti, perchè in tal caso non si poteva presumibilmente ottenere altro risultato. E tra tre anni sarà esattamente la stessa cosa...

Concludo auspicando che gli altri club relativi alla razza, possano applicare i principi di cui sopra ho parlato, nella loro gestione, almeno si avrà chiara anche questa differenza col club ufficiale; differenza che non è di poco conto...

A tutti un bel ciao
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Arnaldo
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