Sindaco irpino ordina abbattimento randagi.
Enpa : "Secondo il primo cittadino è questa la via breve per sottrarsi agli obblighi di legge in materia di randagismo".
Scoppia  la polemica ad Altavilla Irpina, in provincia di Avellino,  sull'ordinanza del primo cittadino per l'abbattimento dei randagi. E la  protesta è destinata a estendersi. 
Appena un anno fa il sindaco Alberico Villani aveva  avviato una campagna contro il randagismo assicurando un contributo di  100 euro per chi volesse adottare un cane. "In quel caso - spiega  l’assessore al Bilancio Gianluca Camerlengo - non abbiamo avuto neppure  una richiesta". Una nuova ordinanza del 16 luglio scorso ha disposto  quindi l’abbattimento degli animali "previo accertamento della comprovata pericolosità".
L’Ente nazionale protezione animali (Enpa)  insorge. Oggi ha inviato un esposto al prefetto di Avellino per  chiedere la revoca o l’annullamento dell’atto amministrativo. "Secondo  il sindaco che individua in maniera del tutto personalistica la  cosiddetta elevata pericolosità dei cani, è questa la via breve per  sottrarsi agli obblighi di legge in materia di randagismo". L’Enpa  avverte anche che, nel caso in cui la delibera dovesse essere applicata,  presenterà un esposto nei confronti di Villani per 
uccisione di animali. Dalle associazioni animaliste "Chiliamacisegua" e "Info freccia 45" sono partite segnalazioni al ministero della Salute.
La replica  - Ma l’amministrazione comunale si difende: "L'ordinanza è stata  applicata una sola volta, nel luglio scorso - spiega ancora Camerlengo -  e solo perché tre randagi avevano aggredito alcune persone, tra cui  anche una bimba. Nessuna tragedia, ma la paura aveva preso tutti, al  punto che non fu possibile celebrare la processione della Madonna del  Carmine perché quella zona ero ormai territorio di quei cani. Da allora  nessuna soppressione". Camerlengo precisa che l'ordinanza non si presta a  interpretazioni arbitrarie - come sostiene invece l'Enpa - poiché "il livello di pericolosità di un cane viene attestato dall’Asl e non dall’uomo di strada o dal sindaco". 
Infine  sulla presunta insensibilità della giunta irpina l'assessore aggiunge:  "Spendiamo più per i cani che per le persone. Ogni anno nel nostro  bilancio ci sono 40mila euro per i randagi, meno di 30mila per i servizi  sociali".
      
          30/08/2010
fonte
Ordinanza anti randagi a Altavilla Irpina: è polemica. Lav diffida sindaco da applicazione e si riserva altre azioni
  Roma, 31 ago. (Apcom) – Una ordinanza per sopprimere i randagi di  ‘comprovata pericolosità”. E’ polemica sulla decisione del sindaco di  Altavilla Irpina, nell’avellinese, che ha deciso di abbattere i randagi  ‘pericolosi’ stazionanti nelle località di Madonna del Carmine, Contrada  Sassano e altre. La Lav chiede in una nota l’immediato ritiro del  provvedimento e l’ufficio legale dell’associazione ha formalmente  diffidato il sindaco dall’applicare l’ordinanza. La Lav si riserva  inoltre ulteriori azioni legali se l’ordinanza non dovesse essere  revocata. Appena qualche giorno fa era scoppiata una polemica dopo che  sul quotidiano l’Unione Sarda era comparsa una proposta del consigliere  regionale Gianfranco Bardanzellu “di incenerire i cani per risolvere  l’emergenza randagismo nel Comune di Olbia e nell’intero territorio  della Regione Sardegna”. 
  La comprovata pericolosità di un animale, infatti, può essere  accertata solo attraverso perizie effettuate da medici veterinari con  specializzazione in scienze comportamentali, con ausilio di etologi e  comportamentismi, “e, di certo, non può essere definita né sulla base di  un eventuale singolo episodio né sulla base di valutazioni personali”. 
  Secondo l’ordinanza contingibile e urgente concernente la tutela  dell’incolumità pubblica dall’aggressione dei cani in seguito a  morsicatura o aggressione i servizi veterinari devono attivare un  percorso mirato all’accertamento delle condizioni psicofisiche  dell’animale e della corretta gestione da parte del proprietario e nel  caso di rilevazione di rischio potenziale elevato, in base alla gravità  delle eventuali lesioni provocate a persone, animali o cose,  stabiliscono le misure di prevenzione e la necessità di un intervento  terapeutico comportamentale da parte di medici veterinari esperti in  comportamento animale. 
  Ogni sindaco ha precise responsabilità in materia di randagismo e di  benessere animale, e per arginare il problema dei canili stracolmi,  delle cucciolate indesiderate o degli abbandoni “è indispensabile agire  contemporaneamente, con tempestività e massimo impegno, su più aspetti  che vanno dall’attuazione di piani di sterilizzazione,  all’incentivazione delle adozioni dai canili, alle campagne di  sensibilizzazione ed educazione ad una corretta convivenza con i quattro  zampe, all’istituzione dei cani liberi ma accuditi, alla lotta ai  canili-lager”. “Solo attraverso queste attività di prevenzione ed  educazione – conclude la Lav – e disincentivando la discutibile pratica  della compravendita di animali, è possibile migliorare la convivenza con  i nostri amici a quattro zampe”. 
    L’Ufficio Legale della LAV ha formalmente diffidato il Sindaco di Altavilla Irpina (Avellino) dall’applicare l’ordinanza emanata per sopprimere i randagi di “comprovata pericolosità” stazionanti nelle località di Madonna del Carmine, Contrada Sassano e altre località, chiedendo l’immediato ritiro del provvedimento. La LAV si riserva ulteriori azioni legali se l’ordinanza non dovesse essere revocata.
   
  L’Associazione ricorda che la comprovata pericolosità di un animale può essere accertata solo attraverso perizie effettuate da medici veterinari con specializzazione in scienze comportamentali, con ausilio di etologi e comportamentismi, e, di certo, non può essere definita né sulla base di un eventuale singolo episodio né sulla base di valutazioni personali. Secondo l’Ordinanza contingibile e urgente concernente la tutela dell'incolumità pubblica dall'aggressione dei cani (G.U. Serie Generale n. 68 del 23 marzo 2009) in seguito a morsicatura o aggressione i Servizi Veterinari devono attivare un percorso mirato all’accertamento delle condizioni psicofisiche dell’animale e della corretta gestione da parte del proprietario (art. 3 comma 1) e nel caso di rilevazione di rischio potenziale elevato, in base alla gravità delle eventuali lesioni provocate a persone, animali o cose, stabiliscono le misure di prevenzione e la necessità di un intervento terapeutico comportamentale da parte di medici veterinari esperti in comportamento animale (art. 3 comma 2).
   
  Ogni sindaco ha precise responsabilità in materia di randagismo e di benessere animale, e per arginare il problema dei canili stracolmi, delle cucciolate indesiderate o degli abbandoni è indispensabile agire contemporaneamente, con tempestività e massimo impegno, su più aspetti che vanno dall’attuazione di piani di sterilizzazione, all’incentivazione delle adozioni dai canili, alle campagne di sensibilizzazione ed educazione ad una corretta convivenza con i quattro zampe, all’istituzione dei cani liberi ma accuditi, alla lotta ai canili-lager.
   
  “Solo attraverso queste attività di prevenzione ed educazione e disincentivando la discutibile pratica della compravendita di animali, è possibile migliorare la convivenza con i nostri amici a quattro zampe”, dichiara Ilaria Innocenti, responsabile LAV settore cani e gatti.
   
  31 agosto 2010