06-10-2009, 16:37
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#5
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Nagi e Ishta e Panuhsè
Join Date: Sep 2003
Location: Grosseto, Maremma...Mainland incognita
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Originally Posted by valentina
...ma un campanellino non fa comunque male....
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proprio sicura?
"Plin-Plin"
A tarda notte prima di lasciarsi andare in un sonno agitato ripensava agli eventi della giornata...
si sentiva proprio uno sfigato.
eppure ce la metteva tutta.
da tempo con serenità e ottimismo disarmanti affrontava impavido la vita,giorno dopo giorno.
Alla sera cominciava il suo giro tra le pesanti battute delle gazze;
si davano appuntamento sul tetto per non perdersi l'inizio dello spettacolo.
ci andavano subito giù duro loro...
- Ehi! dove vai SfigattA?!! a caccia di breccole? o a caccia di cetrioli?
- Ma che carinA che sei!
- Un fiocchino rosa al collo no? ti donerebbe!...
non ti curar di loro - si diceva - e passava oltre.
i primi guai seri arrivavano puntualmente poco dopo.
alla fine del siepone lo aspettava la banda dello sfregiato.
non riusciva mai ad evitarli,sapevano sempre dove e quando sarebbe passato..
lui sapeva...ma non dove e quando l'avrebbero beccato...
La zampata ad unghie sguainate sbucava puntuale dalla siepe centrandolo nel culo...
- Vieeeeniii qui pantegana obesa! dove vai Micetta!
- Vieni qui dietro che giochiamo ai dottori..
- Bel culetto dove vai?
doveva sprintare di brutto per sganciarli..
Micetta? Bel Culetto? ma che cazzo!
ma se sono un soriano rosso di cinque chili con due palle così!
se ne becco uno da solo glielo dò io il peperone... e che cazzo!...
Continuando il giro le cose non miglioravano, anzi.
Topi nemmeno fosse passato il pifferaio magico..manco l'ombra.
Famiglie intere di passeracei, pulcini compresi, prima di coricarsi
lo salutavano schiamazzando e facendo in sincrono il gesto dell'ombrello.
Giusto qualche grillo più sfigato di lui gli capitava casualmente
fra le zampe ma complice la condivisione della sfiga..lo lasciava andare.
Il rientro a casa era il momento peggiore.
doveva per forza passare di li, non poteva evitarlo.
Quei maledetti ultimi centocinquantametri da percorrere
rasente a quella recizione infernale.
Doveva fare quell'ultimo tratto a velocità warp per poi tuffarsi
finalmente al sicuro nel giardino di casa.
Il suo cuore non poteva reggere a lungo.
temeva seriamente, prima che poi, di rimanerci secco.
Loro lo aspettavano.
Puntuali. Tutte le sere happy hour!..mancavano solo i salatini.
Ne era sicuro...non erano esseri di questo mondo.
Almeno duecento metri prima di arrivare al punto di non ritorno
Loro erano già li.
Cani quelli? No! impossibile!
Quelli erano due demoni invisibili e silenziosi.
Il percorso da fare era praticamente una elle con una
curva secca a novanta gradi proprio a metà strada.
Non si manifestavano subito.
Gli lasciavano sempre l'illusione che fosse finita.
invece..
Quello che supponeva fosse il maschio era il più stronzo.
appariva nel buio all'improvviso senza un abbaio o un ringhio
solo due occhi giallo fluorescenti, il biancheggiare delle zanne nella notte
ed il suo fiato addosso a 5 centimetri dal suo naso oltre la rete.
Lo inseguiva in silenzio con terrificante leggerezza, apparentemente senza sforzo.
Poi il primo balzo, altissimo, e dall'alto partiva quel ruggito
che turbava perennemente i suoi sogni da tempo.
Arrivato praticamnte volando alla curva..ecco che li lo aspettava
quella bastarda..si, sicuramnte la femmina.
Anche Lei non un suono fino a che non gli era arrivato ad un pelo dal naso..
benedetta quella rete!
poi quella balzava con un ruggito a zampe pari contro la recinzione
come a sfondarla..e poi....via via via!
con il cuore in gola ed il loro fiato nel collo..
Solo una volta era capitato, ne era sicuro perchè ne aveva sentito i guaiti,
che uno dei due demoni si fosse schiantato in piena velocità
contro un leccio piantato provvidamente ed intelligentemente
proprio dopo la curva ad angolo interna al giardino..brav'uomo il proprietario.
Magra soddisfazione di un giorno.
La sera dopo stessa musica.
Ma era vita quella? non ne poteva più.
Ma quella sera capì tutto.
Una rabbia sorda gli levò il fiato..
Semiaccecato dall'odio riusci a malapena a rientrare passando dalla gattaiola.
Gli umani dormivano.
Nessun rimpianto si disse e scelse quello di sesso maschile,
decisamente più efficace e d'impatto il messaggio.
Non fu un lavoro facile, sopratutto il riposizionamento
sull'uomo, ma alla fine si trovò ad osservare compiaciuto e soddisfatto la propria opera.
Con un ghigno diabolico alzò teatralmente la zampa destra davanti a se facendo scattare fuori uno ad uno gli artigli.
Un urlo lancinante squarciò la notte.
dalle finestre aperte della camera si distigueva chiaramente la sagoma di un uomo urlante che contorto dal dolore si stringeva con le mani i testicoli, i quali sorprendentemente parevano nel contempo emettere uno strano scampanellio.
- Fallo tu ora Plin-Plin facciadimerda! Affanculo Tu e il tuo maledetto collare a sonagli!!
e sparì per sempre nella notte.
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Ciao! Andrea Loredana Jacopo e Nagi & Ishta & Panuhsè & Tawoka & Aluhksis & Awonn
"... io sono un principe libero e ho altrettanta autorità di fare guerra al mondo intero
quanto colui che ha cento navi in mare..." Black Samuel Bellamy, Pirata
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