spellbound wrote:
...per quanto riguarda il veneto che vedete così fulcro dell'italia:sinceramente non ci vivrei per nulla al mondo e non vorrei che fosse rappresentante dell'italia.
tutte le volte che ci sono capitata ho avuto paura.ho vissuto esperienze bruttissime:le persone bestemmiano, dicono frasi da vere bestie.usano brutte parole ed hanno cattivi pensieri.prendono in giro il prossimo.
non vorrei mai che mia figlia crescesse in mezzo a mentalità così.
per questo dovrei odiare e puntare il dito contro tutti i veneti????
no, grazie.mi piace pensare che ci siano veneti buoni, con menti aperte e che mi possono regalare tante belle cose (non materiali è ovvio).che amano viaggiare e che vedono nella diversità uno spunto.
eheeee sì, il discorso è lungo e complicato....
quanta confusione... ancora non riuscite a capire? Eppure basterebbe essere VERAMENTE democratici, VERAMENTE di "sinistra", VERAMENTE non allineati al "pensiero unico" per cui in italia o si è da una parte oppure si è dall'altra... VERAMENTE progressisti, sarebbe bello vivere in un paese, una nazione dove "libertè,egalitè,fraternitè" fossero i cardini su cui basare una convivenza pacifica dove POPOLI diversi SCELGONO liberamente di condividere... CASA C'ENTRA LA LEGA NORD? COSA C'ENTRANO GENTILINI E BOSSI?...
Ecco la VERA differenza tra di noi:
io mi VERGONGNO di essere rappresentato da personaggi del calibro di Gentilini o Bossi, NON voglio la loro rappresentanza, sono feccia barbara, che sfrutta ideali LEGGITTIMI per farsi i caxxi loro e alla grande, sono più ROMANI loro due di tutta la congrega dei partiti che rappresentano questa italietta da quattro soldi.
EPPURE NON VOLEVO PARLARE DI POLITICA!!!!
Bene allora mettiamola così:
Tu dici di aver paura quando vieni in VENETO, beh! noi VENETI abbiamo paura dei Carabinieri che difendono una patria IMPOSTA dai Savoia fin dal 1866, siamo in molti a pensarla così, ma abbiamo paura esattamente come , credo abbia paura il bravo meridionale che vorrebbe che questo sistema cambiasse ma il piccotto o camorrista di turno glielo impedisse...
Dici di aver letto il manifesto per molto tempo... bene allora dovresti conoscere questo:
DICHIARAZIONE DI BRUXELLES 9 NOVEMBRE 2000
POPOLI E REGIONI NEL GOVERNO DELL'EUROPA
I membri dell’ ALE/PDPE chiedono un pieno ed equo riconoscimento delle Nazioni senza Stato all'interno dell'Europa nella fase costituzionale, in via di definizione, dell' Unione Europea.
I Principi dell’Autonomismo ed Indipendentismo Democratico
La democrazia e’ uno strumento fondamentale per risolvere le problematiche legate alla societa’ dei nostri giorni.L’Alleanza Libera Europea-Partito Democratico dei Popoli Europei vuole essere all’avanguardia nel combattere il deficit di democrazia culturale,sociale, economica ed ambientale in Europa e nel resto del Mondo.
Non tutti gli stati Europei contemporanei sono nazioni. Alcuni sono unioni multinazionali di molteplici nazionalita’ e comunita’. Queste nazioni interne sono denominate in diversi casi "Nazioni senza Stato" (oppure Stati Federati,Comunita’ Autonome,Regioni).
L'Alleanza Libera Europea - Partito Democratico dei Popoli d'Europa (ALE-PDPE), riunisce partiti politici coinvolti nella richiesta di maggior autogoverno per le nostre Nazioni senza Stato.
L’ Indipendentismo ed Autonomismo democratico sostenuto dall’ ALE-PDPE ha varie caratteristiche da noi ritenute essenziali:
È democratico e costituzionalista; anche se in diversi Stati i cambiamenti costituzionali danneggiano i nostri movimenti, le nostre politiche ed i nostri popoli;
È impegnato nella giustizia sociale e nel rispetto dell'uguaglianza sia dei diritti umani che dei diritti delle minoranze e si oppone ad ogni forma di razzismo e xenofobia.
È universalista nel sostenere quei diritti all'autodeterminazione comune che sono, per principio, aperti a tutti;
È contestuale nell'affermare che i diritti all'autogoverno delle nazioni senza stato non implicano necessariamente un modello unico di sviluppo costituzionale come ideale per tutti i casi;
È civico ed inclusivo nell' identificare le comunità nazionali e regionali nel riconoscimento delle istituzioni civili, piuttosto che in presunti legami razziali o di sangue;
Si impegna nello sviluppo sostenibile e nel rispetto per la diversità ecologica e culturale;
Si impegna a perseguire i propri obiettivi politici esclusivamente con metodi pacifici.
Sovranità Condivisa
ALE-PDPE ritiene che le Nazioni senza Stato abbiano il diritto all'autogoverno ed alla partecipazione nel Mondo e nell'Unione Europea in termini paritari con quelli delle altre nazionalità, alcune delle quali possiedono stati completi, altre no.
Il riconoscimento di tali nazioni e di questo indipendentismo civico ed inclusivo è pienamente compatibile con il processo integrazione Europea e puo’ aiutare questo processo.
È necessario per gli stati ed anche per l'Unione Europea un riconoscimento esplicito dell'esistenza delle Nazioni senza Stato. La sovranità condivisa è una forma appropriata di riconoscimento. È necessario che, in occasione dell'attuale Conferenza Intergovernativa e del futuro processo costituzionale dell'UE, la questione dell'allocazione delle responsabilità tra differenti livelli di governo sia effettivamente sollevata. Una tale discussione favorirebbe la trasparenza e contribuirebbe ad una realizzazione più soddisfacente del principio di sussidiarietà.
Funzionamento effettivo del principio di sussidiarietà
La causa che ALE-PDPE porta avanti a nome delle Nazioni senza Stato e delle Comunita’ Regionali trae, in maniera chiara e forte, sostegno dal principio di sussidiarietà che è interpretato in maniera estensiva come strumento essenziale per portare il potere decisionale il più vicino possibile ai cittadini. Portare l'amministrazione più vicina ai soggetti amministrati è un principio chiave nell'organizzazione di ogni attività manageriale o governativa.
La presente idea di sussidiarietà nel Trattato CE è comunemente interpretata come regola per governare esclusivamente le relazioni tra l'Unione e gli Stati. Se la sussidiarietà è realmente un principio operativo della Costituzione dell'Unione, allora essa deve operare a tutti i livelli, quindi anche Nazioni senza stato,Regioni.Comunita’ Autonome, Stati federati ect con effetti diretti. Ciò significa che l'alleanza democratica tra i vari livelli di governo (UE, Stati Membri, e le loro parti componenti che dispongono di autogoverno costituzionale) deve essere garantita nella costituzione dell'UE. Significa anche che ci dev'essere un diritto alla partecipazione effettiva nelle istituzioni dell'Unione Europea da parte di tutti i peasi e di tutte le comunità nazionali e regionali d'Europa.
ALE-PDPE propone quindi che, in accordo con il principio di sussidiarietà e con la diversità politica e nazionale dell'Unione Europea,come sottolineato nella risoluzione del Parlamento Europeo approvata il 26 Ottobre 2000 in tema di miglioramenti legislativi, gli emendamenti fatti ai Trattati dovrebbero includere il riconoscimento specifico ed il rispetto dei poteri politici e legislativi delle unità politiche interne agli Stati Membri (Nazioni componenti e Nazionalità, Stati Federati, Comunità Autonome, Regioni) nelle loro relazioni esecutive, legislative e giudiziarie con le istituzioni dell'UE.
La Commissione, nel preparare il suo documento ufficiale sul Governo dell’ Europa deve quindi tenere conto di questo punto fondamentale.
Presenza diretta in Europa
La presenza diretta delle Nazioni senza Stato e delle Comunita’ Regionali all'interno delle istituzioni dell'Unione Europea è perfettamente ragionevole e legale. È necessario rivedere e rendere obbligatori i meccanismi che possono attuare tale presenza, nel Consiglio e nel Comitato delle Regioni, oltre che negli incontri preparatori e nei gruppi di lavoro, con un emendamento all'Articolo 203 del Trattato CE.
L' ALE-PDPE fa notare anche che tutti gli stati, a prescindere dalla loro grandezza, dovrebbero possedere il diritto di nominare un Commissario.
L'ALE-PDPE ritiene che il coinvolgimento dei Parlamenti Regionali e Nazionali nel processo decisionale europeo, tramite lo scrutinio della legislazione comunitaria e delle iniziative dei governi dei propri Stati Membri nel Consiglio, sia di vitale importanza. Ciò vale principalmente riguardo alla messa in pratica del principio di sussidiarietà.
Collegio elettorale europeo per ogni Nazione senza Stato
Un elemento chiave nella costruzione di un'Europa delle Nazioni sarà l'assicurare un'auto-rappresentanza adeguata di ogni nazione, non solo degli Stati aggregati. Per preservare la legittimità del Parlamento Europeo ed il senso di appartenenza all'UE dei popoli che essa rappresenta, la composizione del Parlamento Europeo deve assicurare che i popoli degli stati più piccoli dell'Unione, ed anche le entità politiche costituzionali interne, siano rappresentate in modo tale da garantire il pluralismo politico. Nel caso in cui il numero degli Stati Membri sia maggiore di 20, il numero massimo di Parlamentari Europei dovrebbe essere aumentato e la distribuzione dei seggi dovrebbe essere riconsiderata, o sulla base di una estrapolazione dello schema distributivo attuale o con metodo proporzionale.
ALE-PDPE sostiene fermamente anche la riforma delle leggi elettorali che permettano alle nazioni interne di costituire collegi elettorali separati con elezione dei propri Parlamentari Europei. La mappa elettorale Europea dovrebbe essere riformata per essere compatibile con il quadro territoriale delle nazioni, siano esse nazioni-stato autentiche o nazioni senza stato.Inoltre deve essere garantito un accesso equo e proporzionale ai mass-media a tutti i soggetti durante la campagna elettorale.
In ogni caso, la possibilità di liste che corrispondano ad un singolo collegio Europeo deve portare ad una crescita proporzionale del numero dei Parlamentari Europei.
Un’ulteriore democratizzazione del processo decisionale Europeo richiederebbe una riforma più radicale che portasse alla creazione di due camere legislative - il Parlamento Europeo ed una seconda Camera che rimpiazzi il Consiglio ed il Comitato delle Regioni. In attesa di ciò, dovrà essere previsto un modo per ripartire nel Consiglio i voti degli Stati Membri Federali tra le loro entità federate.
La promozione della diversità linguistica e culturale
Nonostante la spinta contemporanea verso la globalizzazione dei mercati, dei sistemi di comunicazione e dell’economia nel suo insieme, nell’Unione Europea il quadro istituzionale e culturale dell’economia varia da uno stato membro all’altro e nella maggior parte dei paesi anche da una regione all’altra. Infatti, è questa diversità a fare la specificità dell’Europa. Allo stesso tempo ciò è un pregio competitivo importante. Non solo per ogni singola Regione, che può spingere il suo successo economico con un ambiente istituzionale efficiente, ma anche per l’UE nel suo insieme, perché le Regioni possono imparare l’una dall’altra e le esperienze migliori possono servire da modello. In questo modo l’Unione Europea deve preservare e promuovere la ricchezza delle differenti culture e lingue esistenti nell’Unione.
Un riconoscimento più ampio della diversità linguistica delle Nazioni senza Stato è necessario per rispettare pienamente le lingue diverse da quelle ufficiali degli stati. Ciò implicherebbe essenzialmente l’accettazione da parte dell’UE delle differenti lingue che sono state ufficialmente riconosciute all’interno degli stati membri , delle loro Nazioni interne e Regioni, al pari delle lingue ufficiali dell’Unione Europea.
Le politiche europee, devono inoltre tutelare e valorizzare il sistema informativo audiovisivo basato sulla diversita’ culturale e linguistica delle nazioni senza stato e le comunita’ regionali.
Diritti Umani
Tale riconoscimento di diversità linguistica e culturale ha origini molto profonde nel raggiungimento e nello sviluppo dei Diritti Umani.
L’ALE/PDPE si impegna a lavorare al consolidamento dei Diritti Umani nelle proprie Nazioni senza Stato , per una più ampia estensione di essi nell’Unione Europea e nel mondo intero. EFA/DPPE dà il benvenuto, quindi, alla Carta dei Diritti Fondamentali dell’UE e chiede al Conferenza Intergovernativa di decidere affinché l’Unione ratifichi la Convenzione Europea dei Diritti Umani.
L’ALE/PDPE considera il principio di governo democratico ed il rispetto dei Diritti Umani, come il criterio principale per l’ammissione e la partecipazione all’UE.Gli Stati devono inoltre eliminare dalle proprie costituzioni e dalle loro azioni di governo, ogni tipo di legislazione legata ad una mentalita’ repressiva propria di sorpassati periodi colonialisti ed imperialisti.
L’ALE/PDPE mira anche a bilanciare le clausole di libero mercato del Trattato CE con quelle riferite al benessere sociale dei cittadini Europei.Va inoltre risolto il problema della poverta’ di diversee aree e regioni di stati membri e si esprime una forte solidarieta’ ed attenzione verso i Paesi in Via di Sviluppo.
Pluralismo Costituzionale
L’ALE/PDPE vuole che il processo costituzionale post-Nizza abbracci il pluralismo costituzionale.
Dove c’è una pluralità di ordini normativi istituzionali, ognuno dotato di Costituzione o Statuto funzionante, è possibile che ognuno riconosca la legittimità costituzionale di ogni altro all’interno della propria sfera, mentre nessuno afferma o riconosce una costituzione come superiore ad un’altra.
In questo senso, è opportuno che l’UE, gli Stati Membri e le loro parti componenti, dotate di Autonomia Costituzionale, formino sistemi interattivi con struttura non gerarchica tra essi ed una Costituzione Europea che non deve essere considerata come fonte di autorità o legittimazione degli Stati Membri, le cui costituzioni devono rimanere fondamentali dal punto di vista di ogni ordine legale nazionale.
Partiti Firmatari MEMBRI EFFETTIVI DELL’ ALE -PDPE
Scottish National Party (SNP)
107 McDonald Road
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F +44-131- 525-8901
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Plaid Cymru - The Party of Wales
Ty Gwynfor, 18 Park Grove
Caerdydd/Cardiff CF1 3BN - Cymru/Wales
T +44-1222-646000
F +44-1222-646001
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fax. 39/051/981254
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FIRMATARI – MEMBRI OSSERVATORI
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fax. 34/94/4359415
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Bloc Nacionalista Valencià
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Tel.+0034963826606
Fax.+0034963826276
E-mail:
[email protected]
www.bloc-nacionalista.org
Avete voluto parlare di politica? bene parliamone

Ma stai tranquilla che nei partiti romani DX, SX e Lega Nord) che tanto ti stanno a cuore non troverai mai un accenno a questo... eppure un giorno vinceremo NOI, perchè come disse un tuo (ma anche mio ) simpatico amico:
Non sono un Libertador. I Libertadores non esistono. Sono i popoli che si liberano da sé. Ernesto Che Guevara
L I B E R A T E V I
Quanto ai navarri non meritano nemmeno una risposta....
ciao