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Old 04-03-2009, 09:57   #1
manzone franco
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Default il capriolo è tornato....

so che non è attinente al forum del clc, ma è una bella notizia e secondo me di questi tempi fa piacere leggere qualcosa di bello,.... poi più caprioli, più cibo per i lupi...........Il capriolo italiano torna in Aspromonte dopo due secoliMILANO
Dopo un iter iniziato nel 2003, sono stati rilasciati otto esemplari. Il tutto si concluderà dopo il trasferimento di circa 60 esemplari. I caprioli appartengono geneticamente del ceppo «italico», una razza le cui origini sono millenarie, ma oggi in via di estinzione. Gli esemplari che saranno introdotti in Aspromonte provengono dalla Maremma toscana, dove da anni vengono studiate le caratteristiche genetiche delle popolazioni presenti, grazie all’impegno dell’Assessore alla caccia della Provincia di Grosseto Gian Carlo Bastianini

Tutto è iniziato nel 2003, spiega Lilia Orlandi, responsabile dell’Area Fauna di Dream Italia, la Società incaricata del Progetto, con uno studio sulla fattibilità che è durato due anni, che ha permesso di verificare se oggi esistono le condizioni idonee per affrontare un progetto di reintroduzione, sia analizzando le caratteristiche ambientali del territorio del Parco e i potenziali fattori limitanti di diversa natura, come la presenza di cani vaganti, il pascolo eccessivo, il bracconaggio.

L’Ente Parco ha poi presentato alle autorità competenti il progetto di Dream Italia, che ha ottenuto le autorizzazione necessarie ad avviare la fase attuativa con il trasferimento dei primi animali nell’autunno 2008. La Comunità scientifica Nazionale, nelle numerose occasioni di incontro sul tema della conservazione del capriolo italico, ha individuato nel Parco Nazionale dell’Aspromonte, con i suoi 70mila ettari di territorio, un’area prioritaria di intervento.

Le uniche zone in Italia in cui sopravvive il capriolo originario italico sono la Tenuta presidenziale di Castelporziano (Roma), l’Orsomarso (Cs) nel Parco nazionale del Pollino, e la Foresta Umbra nel Gargano, tutte non in grado di fornire soggetti fondatori a causa delle basse densità e delle difficoltà di prelievo. L’unica area in grado di fornire animali, di recente individuazione, si trova a cavallo tra la provincia di Grosseto e Siena, nella Toscana meridionale.

«Quello dell’Aspromonte - dice Sandro Nicoloso, tecnico faunistico di Dream - è uno dei progetti di reintroduzione più ambiziosi, a causa delle difficoltà tecniche e logistiche che lo caratterizzano. Le lunghe distanze di trasferimento dalle aree di origine a quelle di destinazione sono ritenute critiche per la buona riuscita di tutta l’operazione. Per questo motivo la maggior parte degli animali rilasciati nel primo anno saranno muniti di radiocollare satellitare che consentirà in tempo reale il monitoraggio della sopravvivenza e dell’adattamento al nuovo habitat».

«Il Parco Nazionale dell’Aspromonte ha fortemente voluto questo progetto - spiega Antonino Siclari, consigliere dell’Ente - con la convinzione che rappresentasse una occasione non soltanto di l’arricchimento delle proprie biocenosi, ma anche strumento di crescita e confronto culturale con la popolazione locale».
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dai diamanti nasce niente, dal letame nascono i fiori ( F DE ANDRE)
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