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Originally Posted by BrunoeSimona
- Per "dialetto etologico" si intende quella comunicazione verbale e non verbale che nasce e rimane nel gruppo di appartenenza (famiglia) del cane. Il tuo richiamo ed il mio sono diversi, esattamente come le ritualizzazioni, le forme di premio etc. Questo è il "dialetto etologico".
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Intendere come "dialetto" lo sviluppo di una particolare comunicazione verbale e posturale all'interno di una famiglia, è un concetto direi noto da tempo. Infatti è uno dei problemi che si trova ad affrontare un cane anziano che dovesse cambiare famiglia (per esempio nel caso in cui i padroni muoiano). Non è diverso da quanto succede alle persone anziane o a quelle che per diversi motivi hanno relativamente pochi contatti con quanto esiste fuori dalla famiglia/cascina/campanile ecc.
Se non erro anche le api a sud delle alpi parlano un dialetto diverso da quelle della baviera e quindi tra loro non riescono a comunicare.
Mi piaceva invece l'idea di un dialetto che spiegasse la capacità innata media di comunicare tra le due specie, pur mantenendo innegabili differenze.
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Originally Posted by BrunoeSimona
- Per quanto riguarda il punto a cui tu facevi riferimento sull'aggressività ai pneumatici etc, penso che in parte tu abbia ragione, ma che sempre ha a che vedere con il periodo di socializzazione. Periodo in cui il cane deve essere messo di fronte in modo corretto alla moltitudine di stimoli che la quotidianità offre.
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su questa interpretazione resto in disaccordo, o meglio non sono d'accordo che la socializzazione elimini tutte le problematiche. Certo influisce pesantemente, ma dal mio punto di vista è una riduzione eccessiva.
Di condivisibile, c'è sicuramente l'importanza della socializzazione ovvero dell'esposizione ai diversi stimoli, soprattutto nelle prime settimane.
A questo aggiungo anche che le doti caratteriali possono comunque consentire un margine di recupero notevole (proprio nella visione dell'impregnazione piuttosto che dell'imprinting rigido)
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Originally Posted by BrunoeSimona
- Le due forme di aggressività a cui alludevi sono cose diverse. Bisogna capirsi cosa si intende per "aggressività". Partiamo dal concetto che si parli di "atto contro" qualcosa o individui della stessa specie. La ritualizzazione inibisce in parte le aggressività acute all'interno del branco, ma non hanno nulla a che vedere con la difesa di un territorio dove risiedono fonti primarie (cibo, acqua etc) per la sopravvivenza.
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In ogni caso di sempre di aggressività si tratta. In un caso soprattutto ritualizzata altrimenti - uso un linguaggio non scientifico, lo so, ma per chiarire come la vedo credo vada bene - a legnarsi di brutto porta probabilmente a fare come Highlander: ne resterà soltanto uno

Il che non è intrinsecamente possibile data la natura del lupo che non sarebbe tale se... fosse diverso... ovvero se si comportasse da orso o grande felino o comunque da animale non sociale.
Nell'altro caso invece si tratta di eliminazione della concorrenza nel controllo e gestione delle risorse disponibili.
Non sono esperto di lupi, ma a proposito del territorio, mi viene in mente il libro di diversi anni fa, "mai gridare al lupo" di farley mowat, là dove descrive il rito della marcatura del territorio su un masso lungo il sentiero quotidianamente percorso dai lupi che sapevano perfettamente della sua presenza. Un giorno durante l'assenza dei lupi marcò a sua volta il territorio sul masso. Tornando il lupo si bloccò, annusò, marcò dall'altra parte e da quel giorno girò intorno al masso. Seppur minima, c'era stata un'invasione del territorio e il confine leggermente ritoccato.
(mi scuso se è un po' fuori tema, ma mi è venuto in mente a proposito degli sconfinamenti che evidentemente devono essere di entità maggiore)