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Old 14-03-2011, 17:27   #1
maya
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Default Miti da sfatare:il lupo alpha

Ecco cosa scrive David Mech, l’ etologo che ha dedicato la sua vita a studiare i lupi nei branchi naturali nel suo “CONCETTO DI ALFA, DOMINANZA E SUDDIVISIONE DEI COMPITI NEI BRANCHI DI LUPI”

In natura il branco non è un assemblaggio casuale. Piuttosto, esso è in genere una famiglia che include la coppia di gentori ed i loro figli avuti nei precedenti 1-3 anni o, talvolta, due o tre di queste famiglie. Occasionalmente un lupo estraneo è adottato in un branco, o un parente di uno dei due genitori è incluso, o un genitore morto è sostituito con un lupo esterno al branco e un figlio di sesso opposto al nuovo arrivato può quindi sostituire i suoi genitori e accoppiarsi con il nuovo individuo .Tuttavia, tali variazioni sono eccezioni, e il branco, anche in queste situazioni, è costituita da una coppia di genitori e dalla loro giovane prole. Quando la prole comincia a maturare, essa si allontana dal branco, questo accade fin dai 9 mesi di età. La maggior parte però si allontana quando raggiunge 1-2 anni di età, e alcuni rimangono oltre i 3 anni di età. Quindi, i giovani membri costituiscono una porzione temporanea nella maggior parte dei branchi, e i soli membri a lungo termine sono i genitori/coppia di riproduttori.

Secondo Mech il termine dominanza seppur ancora in uso in saggi meno specialistici sta iniziando a scomparire

“In un lungo articolo sull’accoppiamento dei lupi, diciannove importanti biologi, sia europei sia americani, non hanno mai usato il termine “alfa”. L’articolo, intitolato “The Effects of Breeder Loss on Wolves” (Gli effetti della perdita di esemplari riproduttori sui lupi) fu pubblicato nel 2008 in un inserto del Journal of Wildlife Management. Nel libro di 448 pagine pubblicato nel 2003 da Luigi Boitani e dal sottoscritto, “Wolves: Behavior, Ecology and Conservation” (Lupi: comportamento, ecologia e conservazione), scritto da ventitré autori, la parola “alfa” compare solo sei volte, e solo per spiegare il motivo per cui il termine è obsoleto. Che cosa significa tutto ciò? Questo mutamento della terminologia riflette un importante cambiamento nel modo di pensare riguardo ai comportamenti sociali del lupo. Piuttosto che ritenere un branco di lupi un gruppo di animali organizzati, con un esemplare (o una coppia maschio-femmina) che lotta per divenire “capobranco”, la scienza è giunta alla conclusione che la maggiore parte dei branchi dei lupi non è nient’altro che nuclei familiari, formatisi esattamente come le famiglie umane. Ovvero, lupi adulti di entrambi i sessi, provenienti da diversi branchi dispersi, girovagano finché non si trovano l’un l’altro; in un’area priva di altri lupi e con prede adatte, si corteggiano, si accoppiano e generano i loro cuccioli.”

Sempre sull'argomento esce L’USO DELLA “DOMINANZA” PER SPIEGARE IL COMPORTAMENTO DEL CANE È ROBA VECCHIA dall’Università di Bristol tradotto in Italia da V.Rapezzi e da C.Cauda


ScienceDaily (25 maggio 2009) Un nuovo studio dimostra come il comportamento dei cani sia stato frainteso per generazioni: infatti l’impiego di idee errate sul comportamento dei cani e sull’addestramento è più facilmente causa, piuttosto che cura, di comportamenti indesiderati. Le nuove scoperte mettono alla prova le molte interpretazioni del comportamento e le tecniche di addestramento correlate alla dominanza suggerite dagli attuali addestratori televisivi.
Contrariamente al pensiero comune, i cani aggressivi NON stanno cercando di asserire la loro dominanza all’interno del loro “branco” canino o umano, secondo le ricerche pubblicate dagli accademici del Dipartimento di Scienze Cliniche Veterinarie dell’Università di Bristol nel Journal of Veterinary Behavior: Clinical Applications and Research.I ricercatori hanno passato sei mesi a studiare i cani che interagivano liberamente presso un centro di recupero del Dogs Trust e riesaminando i dati degli studi sui cani ferali, per arrivare alla conclusione che le relazioni individuali tra i cani sono apprese mediante l’esperienza più che motivate dal desiderio di affermare la “dominanza”.Lo studio mostra che i cani non sono motivati dal mantenere il loro posto nella scala gerarchica del branco, come predicano molti famosi addestratori.Lungi dall’essere utili, dicono gli accademici, gli approcci addestrativi mirati alla “riduzione della dominanza” variano dal dimostrarsi inutili nel trattamento all’essere effettivamente pericolosi, conducendo a un peggioramento nel comportamento.Insegnare ai proprietari a mangiare prima dei cani o passare prima dalle porte, non influenza la percezione generale che il cane ha della relazione, semplicemente insegna al cane che cosa aspettarsi in tali specifiche situazioni. Come aggravante, tecniche quali schiacciare il cane al suolo, afferrarlo per le mascelle, o provocare dei suoni forti verso i cani rendono i cani ansiosi, spesso nei confronti dei proprietari, e potenzialmente portano ad una escalation nell’aggressività.La dott.ssa Rachel Casey, docente in Benessere e comportamento degli animali d’affezione all’Università di Bristol, afferma: “La supposizione generalizzata che ogni cane sia motivato da un qualche desiderio innato di controllare le persone e gli altri cani è veramente ridicola. Sottostima enormemente le complesse abilità comunicative e di apprendimento dei cani. Porta anche all’uso di tecniche addestrative coercitive che compromettono il benessere e che, in effetti, provocano problemi comportamentali.
Nella nostra clinica vediamo spesso cani che hanno imparato a mostrare aggressività per evitare una punizione. I proprietari spesso inorridiscono quando gli spieghiamo che il loro cane è terrorizzato da loro e che sta mostrando aggressività a causa delle tecniche che hanno usato: tuttavia non è colpa loro se sono stati consigliati ad agire così o se hanno visto ‘comportamentisti’ non qualificati consigliare tali tecniche in televisione. ”Presso il Dogs Trust, la più grande associazione di volontariato inglese che si occupa del benessere dei cani, lo staff del centro di recupero vede costantemente i risultati di errati metodi di addestramento. Il Direttore Veterinario Chris Laurence MBE aggiunge: “Quando un cane arriva da noi possiamo dire se è stato sottoposto alla ‘tecnica di riduzione della dominanza’ tanto cara agli addestratori televisivi. Questi cani possono essere molto paurosi, e questo può portarli ad essere aggressivi con le persone.
Purtroppo, molte tecniche usate per insegnare ad un cane che il proprietario è il suo capobranco sono controproducenti: non avrete un cane che si comporta meglio, ma avrete un cane tanto spaventato da reprimere tutti i suoi comportamenti naturali e che semplicemente non farà niente, o uno così aggressivo da essere pericoloso per chi lo circonda”.
FONTE:
Adattata dal materiale fornito dall’Università di Bristol Journal Reference:
1. John W.S., Bradshaw , Emily J., Blackwell , Rachel A., Casey. Dominance in domestic dogs — useful construct or bad habit? Journal of Veterinary Behavior: Clinical Applications and Research, May/June 2009, Pages 135-144 University of Bristol (2009, May 25). Using ‘Dominance’ To Explain Dog Behavior Is Old Hat. ScienceDaily. Retrieved February 1, 2010

Così si esprime sulla dominanza l’esperta Suzanne Clothiers nel suo libro “Se le preghiere dei cani fossero esaudite”

Ma ha senso questa definizione all’interno di una relazione? Lo status è un concetto assai più fluido e dinamico che può variare in base al contesto e alle situazioni ed essere specifico di una relazione, rispetto a mio figlio ho potere, rispetto al poliziotto no, quindi sono dominante di la sottomessa di qua.
Anche i branchi di lupi sono guidati rigidamente dall’alfa solo nei momenti di crisi, in situazioni normali tutti i membri influiscono.
La storia della dominanza, del cane alfa e delle regole perché non lo diventi sono una semplificazione modellata sull’osservazione di animali in cattività. Impoverisce la questione, rende la relazione opprimente ed è offensivo per noi e loro pensare di gestire un rapporto d’amore, il rispetto e la comunicazione con dieci regoline e rigidità.
Non sono i cani che devono essere fatti scendere di grado sociale, siamo noi a dover agire come qualcuno che valga la pena ascoltare.

Nel 2003 per la Haqihana edizioni usciva un libretto di 42 pagine dal titolo “Dominanza:realtà o mito” di Barry Eaton destinato a far parlare di sé.



"... non abbiamo nessun bisogno di essere il soggetto Alfa, il dominante o il capo-branco. Dobbiamo solo essere proprietari responsabili nel gestire il nostro cane e modellare il suo comportamento attraverso la socializzazione e il training, perché lui possa vivere in armonia con noi.Dobbiamo anche essere disponibili ad imparare, ad acquisire competenze sul comportamento del cane per capire sempre meglio il nostro amico.Se seguiremo queste “regole” non dovremo avere paura che i cani “prendano il controllo” della nostra famiglia, per non parlare del mondo!"

da:http://www.splinder.com/myblog/post/742020/24293089/yes
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