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14-03-2011 17:27

Miti da sfatare:il lupo alpha
 
Ecco cosa scrive David Mech, l’ etologo che ha dedicato la sua vita a studiare i lupi nei branchi naturali nel suo “CONCETTO DI ALFA, DOMINANZA E SUDDIVISIONE DEI COMPITI NEI BRANCHI DI LUPI”

In natura il branco non è un assemblaggio casuale. Piuttosto, esso è in genere una famiglia che include la coppia di gentori ed i loro figli avuti nei precedenti 1-3 anni o, talvolta, due o tre di queste famiglie. Occasionalmente un lupo estraneo è adottato in un branco, o un parente di uno dei due genitori è incluso, o un genitore morto è sostituito con un lupo esterno al branco e un figlio di sesso opposto al nuovo arrivato può quindi sostituire i suoi genitori e accoppiarsi con il nuovo individuo .Tuttavia, tali variazioni sono eccezioni, e il branco, anche in queste situazioni, è costituita da una coppia di genitori e dalla loro giovane prole. Quando la prole comincia a maturare, essa si allontana dal branco, questo accade fin dai 9 mesi di età. La maggior parte però si allontana quando raggiunge 1-2 anni di età, e alcuni rimangono oltre i 3 anni di età. Quindi, i giovani membri costituiscono una porzione temporanea nella maggior parte dei branchi, e i soli membri a lungo termine sono i genitori/coppia di riproduttori.

Secondo Mech il termine dominanza seppur ancora in uso in saggi meno specialistici sta iniziando a scomparire

“In un lungo articolo sull’accoppiamento dei lupi, diciannove importanti biologi, sia europei sia americani, non hanno mai usato il termine “alfa”. L’articolo, intitolato “The Effects of Breeder Loss on Wolves” (Gli effetti della perdita di esemplari riproduttori sui lupi) fu pubblicato nel 2008 in un inserto del Journal of Wildlife Management. Nel libro di 448 pagine pubblicato nel 2003 da Luigi Boitani e dal sottoscritto, “Wolves: Behavior, Ecology and Conservation” (Lupi: comportamento, ecologia e conservazione), scritto da ventitré autori, la parola “alfa” compare solo sei volte, e solo per spiegare il motivo per cui il termine è obsoleto. Che cosa significa tutto ciò? Questo mutamento della terminologia riflette un importante cambiamento nel modo di pensare riguardo ai comportamenti sociali del lupo. Piuttosto che ritenere un branco di lupi un gruppo di animali organizzati, con un esemplare (o una coppia maschio-femmina) che lotta per divenire “capobranco”, la scienza è giunta alla conclusione che la maggiore parte dei branchi dei lupi non è nient’altro che nuclei familiari, formatisi esattamente come le famiglie umane. Ovvero, lupi adulti di entrambi i sessi, provenienti da diversi branchi dispersi, girovagano finché non si trovano l’un l’altro; in un’area priva di altri lupi e con prede adatte, si corteggiano, si accoppiano e generano i loro cuccioli.”

Sempre sull'argomento esce L’USO DELLA “DOMINANZA” PER SPIEGARE IL COMPORTAMENTO DEL CANE È ROBA VECCHIA dall’Università di Bristol tradotto in Italia da V.Rapezzi e da C.Cauda


ScienceDaily (25 maggio 2009) Un nuovo studio dimostra come il comportamento dei cani sia stato frainteso per generazioni: infatti l’impiego di idee errate sul comportamento dei cani e sull’addestramento è più facilmente causa, piuttosto che cura, di comportamenti indesiderati. Le nuove scoperte mettono alla prova le molte interpretazioni del comportamento e le tecniche di addestramento correlate alla dominanza suggerite dagli attuali addestratori televisivi.
Contrariamente al pensiero comune, i cani aggressivi NON stanno cercando di asserire la loro dominanza all’interno del loro “branco” canino o umano, secondo le ricerche pubblicate dagli accademici del Dipartimento di Scienze Cliniche Veterinarie dell’Università di Bristol nel Journal of Veterinary Behavior: Clinical Applications and Research.I ricercatori hanno passato sei mesi a studiare i cani che interagivano liberamente presso un centro di recupero del Dogs Trust e riesaminando i dati degli studi sui cani ferali, per arrivare alla conclusione che le relazioni individuali tra i cani sono apprese mediante l’esperienza più che motivate dal desiderio di affermare la “dominanza”.Lo studio mostra che i cani non sono motivati dal mantenere il loro posto nella scala gerarchica del branco, come predicano molti famosi addestratori.Lungi dall’essere utili, dicono gli accademici, gli approcci addestrativi mirati alla “riduzione della dominanza” variano dal dimostrarsi inutili nel trattamento all’essere effettivamente pericolosi, conducendo a un peggioramento nel comportamento.Insegnare ai proprietari a mangiare prima dei cani o passare prima dalle porte, non influenza la percezione generale che il cane ha della relazione, semplicemente insegna al cane che cosa aspettarsi in tali specifiche situazioni. Come aggravante, tecniche quali schiacciare il cane al suolo, afferrarlo per le mascelle, o provocare dei suoni forti verso i cani rendono i cani ansiosi, spesso nei confronti dei proprietari, e potenzialmente portano ad una escalation nell’aggressività.La dott.ssa Rachel Casey, docente in Benessere e comportamento degli animali d’affezione all’Università di Bristol, afferma: “La supposizione generalizzata che ogni cane sia motivato da un qualche desiderio innato di controllare le persone e gli altri cani è veramente ridicola. Sottostima enormemente le complesse abilità comunicative e di apprendimento dei cani. Porta anche all’uso di tecniche addestrative coercitive che compromettono il benessere e che, in effetti, provocano problemi comportamentali.
Nella nostra clinica vediamo spesso cani che hanno imparato a mostrare aggressività per evitare una punizione. I proprietari spesso inorridiscono quando gli spieghiamo che il loro cane è terrorizzato da loro e che sta mostrando aggressività a causa delle tecniche che hanno usato: tuttavia non è colpa loro se sono stati consigliati ad agire così o se hanno visto ‘comportamentisti’ non qualificati consigliare tali tecniche in televisione. ”Presso il Dogs Trust, la più grande associazione di volontariato inglese che si occupa del benessere dei cani, lo staff del centro di recupero vede costantemente i risultati di errati metodi di addestramento. Il Direttore Veterinario Chris Laurence MBE aggiunge: “Quando un cane arriva da noi possiamo dire se è stato sottoposto alla ‘tecnica di riduzione della dominanza’ tanto cara agli addestratori televisivi. Questi cani possono essere molto paurosi, e questo può portarli ad essere aggressivi con le persone.
Purtroppo, molte tecniche usate per insegnare ad un cane che il proprietario è il suo capobranco sono controproducenti: non avrete un cane che si comporta meglio, ma avrete un cane tanto spaventato da reprimere tutti i suoi comportamenti naturali e che semplicemente non farà niente, o uno così aggressivo da essere pericoloso per chi lo circonda”.
FONTE:
Adattata dal materiale fornito dall’Università di Bristol Journal Reference:
1. John W.S., Bradshaw , Emily J., Blackwell , Rachel A., Casey. Dominance in domestic dogs — useful construct or bad habit? Journal of Veterinary Behavior: Clinical Applications and Research, May/June 2009, Pages 135-144 University of Bristol (2009, May 25). Using ‘Dominance’ To Explain Dog Behavior Is Old Hat. ScienceDaily. Retrieved February 1, 2010

Così si esprime sulla dominanza l’esperta Suzanne Clothiers nel suo libro “Se le preghiere dei cani fossero esaudite”

Ma ha senso questa definizione all’interno di una relazione? Lo status è un concetto assai più fluido e dinamico che può variare in base al contesto e alle situazioni ed essere specifico di una relazione, rispetto a mio figlio ho potere, rispetto al poliziotto no, quindi sono dominante di la sottomessa di qua.
Anche i branchi di lupi sono guidati rigidamente dall’alfa solo nei momenti di crisi, in situazioni normali tutti i membri influiscono.
La storia della dominanza, del cane alfa e delle regole perché non lo diventi sono una semplificazione modellata sull’osservazione di animali in cattività. Impoverisce la questione, rende la relazione opprimente ed è offensivo per noi e loro pensare di gestire un rapporto d’amore, il rispetto e la comunicazione con dieci regoline e rigidità.
Non sono i cani che devono essere fatti scendere di grado sociale, siamo noi a dover agire come qualcuno che valga la pena ascoltare.

Nel 2003 per la Haqihana edizioni usciva un libretto di 42 pagine dal titolo “Dominanza:realtà o mito” di Barry Eaton destinato a far parlare di sé.

http://files.splinder.com/4be448cb9b...20e9_small.jpg

"... non abbiamo nessun bisogno di essere il soggetto Alfa, il dominante o il capo-branco. Dobbiamo solo essere proprietari responsabili nel gestire il nostro cane e modellare il suo comportamento attraverso la socializzazione e il training, perché lui possa vivere in armonia con noi.Dobbiamo anche essere disponibili ad imparare, ad acquisire competenze sul comportamento del cane per capire sempre meglio il nostro amico.Se seguiremo queste “regole” non dovremo avere paura che i cani “prendano il controllo” della nostra famiglia, per non parlare del mondo!"

da:http://www.splinder.com/myblog/post/742020/24293089/yes

valentina 14-03-2011 17:47

ohhhh brava
finalmente un discorso serio ed interessante su cui discutere
ma pochi, sanno veramente cosa significhi dominanza....

Fiammetta86 14-03-2011 17:47

Grazie per averlo postato, è molto interessante! :)

Mi viene da pensare che quando uno sottomette fisicamente il cane e lo porta a diventare pauroso e a reagire in modo aggressivo non fa che stimolare un comportamento che poi interpreterà come un tentativo di scalata gerarchica. Un circolo vizioso, insomma.

maghettodelboschetto 14-03-2011 18:01

Quote:

Originally Posted by maya (Bericht 366023)
[size=3]


Lo studio mostra che i cani non sono motivati dal mantenere il loro posto nella scala gerarchica del branco...
Anche i branchi di lupi sono guidati rigidamente dall’alfa solo nei momenti di crisi, in situazioni normali tutti i membri influiscono.
[i][i]La storia della dominanza, del cane alfa e delle regole perché non lo diventi sono una semplificazione modellata sull’osservazione di animali in cattività.

Questi scienziati hanno almeno dei cani in casa?

Perchè:
1) non hanno mai visto il mio Legolas cercare di farsi le sue scalatine gerarchiche :p
2) Proprio ieri visto documentario "la valle dei lupi": ammazza come si abbruttiscono per spartirsi il cibo a suon di ringhiate e scainate.
3) che significa che solo i lupi in cattività sono dominanti mentre quelli in libertà non lo sarebbero?

Infine fa riferimento a cani terrorizzati e alla disinformazione televisiva (Millan):
articolo buonista bocciato!

14-03-2011 18:10

Maghetto non avevo dubbi sul tuo intervento , avrei potuto scriverlo io, è "bello" vedere come non ti metti mai in discussione ...ovviamente l'articolo postato non era per te , tu hai le tue verità dovessero crollare non so cosa faresti .

L'articolo è per chi si pone dubbi e si vuole mettere in discussione :p

valentina 14-03-2011 18:11

HTML Code:

I proprietari spesso inorridiscono quando gli spieghiamo
che il loro cane è terrorizzato da loro

non vorrei andare troppo off topic, ma ....ecco io questo concetto, vorrei estrapolarlo e allargarlo anche per il lavoro che si fa con il proprio quadrupede (indipendentemente dalla tipologia di disciplina) :oops:

certe sessioni di esercizi viste su youtube o dal vivo in alcuni campi mostrano soggetti che eseguono tipo marionetta quanto loro viene detto di fare e che sono visibilmente schiacciati o intimiditi

quanti di voi si chiedono: il cane "fa" perchè altrimenti si prende una cazziata (verbale e/o fisica) dal padrone o il cane fa per "compiacere" il suo compagno bipede che fa parte della squadra?

rapporto verticale od orizzontale?
per me questo è uno dei concetti fondamentali (e non è un segreto, visto che l'ho sempre detto) su cui si snoda tutto

ed infatti, ora mi ricollego al discorso di claudia... l'impostazione che diamo al nostro cane QUOTIDIANAMENTE la vogliamo dare imponendoci davvero (e qui voglio i pro perchè io non ne trovo di concreti) oppure cerchiamo l'intesa?

è più difficile l'intesa (gioco di squadra) .... si deve lavorare tanto di più e deve esserci fiducia cieca tra l'uno e l'altro.... secondo voi quanta fiducia ha il vostro cane in voi?

può sembrarvi banale, ma credetemi che non è poi così ovvio!
c'è intesa o schiacciamento?

maghettodelboschetto 14-03-2011 18:16

Quote:

Originally Posted by maya (Bericht 366038)
Maghetto non avevo dubbi sul tuo intervento , avrei potuto scriverlo io, è "bello" vedere come non ti metti mai in discussione ...ovviamente l'articolo postato non era per te , tu hai le tue verità dovessero crollare non so cosa faresti .

L'articolo è per chi si pone dubbi e si vuole mettere in discussione :p

Se un articolo parte da presupposti che sono in contraddizione con quanto osservo (osservazione cani casalinghi e documentari su lupi), mi cade tutto il resto.

Partenza senza credito, pure il cappello finale risulta tendenzioso e retorico (quindi senza alcun rigore scientifico).

Unico nota interessante che potrei aggiungere è che l'articolo parla di cani terrorizzati da metodi coercitivi: ha poco senso "schienare" cani paurosi.
Ha molto senso schienare cani troppo esuberanti, ribelli perchè tutt'altro che timorosi.

Claro che se bastoni un cane notte e giorno non potrà che dare problemi, ma non credo che la cosa sia riferibile ad addestratori televisivi come Millan.

maghettodelboschetto 14-03-2011 18:19

Quote:

Originally Posted by valentina (Bericht 366039)


non vorrei andare troppo off topic, ma ....ecco io questo concetto, vorrei estrapolarlo e allargarlo anche per il lavoro che si fa con il proprio quadrupede (indipendentemente dalla tipologia di disciplina) :oops:

può sembrarvi banale, ma credetemi che non è poi così ovvio!
c'è intesa o schiacciamento?

Se parli di addestramento propositivo (salta, attacca, ricerca) per me ci dev'essere gioco e intesa.

Se parliamo di educazione (rinforzo negativo per fatti gravi, insubordinazioni) per me ci vuole disciplina e cazziatoni.

Diego 14-03-2011 18:36

Essere "capobranco" non significa schiacciare il cane!

Questo dovrebbe ormai essere un concetto chiaro e lampante!

Essere "capobranco" significa assumere e mantenere comportamenti e atteggiamenti che dimostrino al cane la superiorità e la sicurezza del proprio padrone / conduttore in modo che non si senta in dovere di assumere lui stesso il ruolo di leader.
Paradossalmente il cane è ben contento di non assumere le responsabilità di leader, a patto che il padrone si dimostri all'altezza di questo ruolo (visto dal cane!).

Le regole, la coerenza, la tranquillità, ma anche la severità laddove necessaria (p.f. interpretare correttamente il termine!!) fanno sì che il cane segua il proprio padrone considerandolo un punto di riferimento fisso.

Tutto ciò che è relativo al recupero di cani problematici esula da qunato sopra. Un punto fermo rimane: (con i dovuti adattamenti alla razza e al carattere di ogni singolo cane) se si adottano le linee di convivenza più volte descritte fin da quando il cane è cucciolo; si avrebbero molti (ma molti, molti) meno cani problematici da recuperare...o forse dovrei dire si avrebbbero meno padroni problematici da recuperare. :twisted:

davide.c 14-03-2011 18:46

Quote:

Originally Posted by valentina (Bericht 366031)
ma pochi, sanno veramente cosa significhi dominanza....

eh si,proprio così!:twisted::p

http://alessandromarciano.files.word...i-gheddafi.jpg


aloa in che mondo viviamo,aloa :p

maghettodelboschetto 14-03-2011 18:53

Quote:

Originally Posted by maya (Bericht 366023)
Insegnare ai proprietari a mangiare prima dei cani o passare prima dalle porte, non influenza la percezione generale che il cane ha della relazione, semplicemente insegna al cane che cosa aspettarsi in tali specifiche situazioni.

Che significa? Niente.

Esempi?
Se faccio mangiare prima il cane, oppure mentre mangio, peggio ancora al ristorante, in automatico il mio cane mi scassa i marroni.

Se una persona lo fa mangiare prima/durante e lo fa passare prima dalle porte,
io ho visto il cane prendersi libertà con questa persona, pretendere giochi e attenzioni fino a tentare di montare questa persona.
(io mi divertivo ad osservare, ma quando sono saltate i collant la tipa ha rimesso in riga Legolas con una bella mestolata! :rock_3)

davide.c 14-03-2011 18:55

Quote:

Originally Posted by maya (Bericht 366023)
gli approcci addestrativi mirati alla “riduzione della dominanza” variano dal dimostrarsi inutili nel trattamento all’essere effettivamente pericolosi, conducendo a un peggioramento nel comportamento.Insegnare ai proprietari a mangiare prima dei cani o passare prima dalle porte, non influenza la percezione generale che il cane ha della relazione, semplicemente insegna al cane che cosa aspettarsi in tali specifiche situazioni. Come aggravante, tecniche quali schiacciare il cane al suolo, afferrarlo per le mascelle, o provocare dei suoni forti verso i cani rendono i cani ansiosi, spesso nei confronti dei proprietari, e potenzialmente portano ad una escalation nell’aggressività.

"grazie"..:lol:x averci detto quello che tutti,nelle altre razze sanno gia(e infatti quando faccio leggere a veterianri,allevatori,amici con cani -non toy-e tutto il resto,questo forum, in particolare le parti "do it yourself" ,il piu delle volte si fan delle grosse risate :)

finalmente poi sfatato il mito stravagante del "passare" dalle porte:shock:che alcuno propietari mettevano in pratica(lungi dal farsi rispettare dal cane:),che probabilmente,come detto sopra,guardava ad esso coem a un automatismo,se non a un vezzo,piu che a un segnale..)


sulle"schienate" grazie al cielo qui,a parte un paio di PRO(posizioni che cmq abbiamo ascoltato,riflettendoci),.il resto del mondo è sempre stato contro

briccica2 14-03-2011 19:18

Il punto è il concetto di autorevolezza. Avevo un'insegnante di francese che era un donnino minuscolo e fragile apparentemente. Alle sue lezioni si faceva le corse per arrivare in anticipo e prendere i posti più vicini per sentire meglio. Non ci importava un granché il voto che si prendeva alla fine, ma era troppo bello starla a sentire e ci tenevamo a non fare troppo la figura degli andicappati mentali, CON LEI. Data la tesi, tutto finito, feci in modo che conoscesse i miei genitori, speravo che le affinità che avevano in comune portassero a una forma di amicizia, e così fu. Era autorevole, non era il caso di metterla in discussione dato che era una persona di valore. Ecco, il fatto è che l'autorevolezza è difficile e invece l'autoritarismo è facilissimo, non c'è nulla di più comune di cercare di annullare la volontà di chi sta sotto di noi...negli esseri umani si vedono bene i risultati.

14-03-2011 19:21

Quote:

Originally Posted by maghettodelboschetto (Bericht 366051)
Che significa? Niente.

Esempi?
Se faccio mangiare prima il cane, oppure mentre mangio, peggio ancora al ristorante, in automatico il mio cane mi scassa i marroni.

Se una persona lo fa mangiare prima/durante e lo fa passare prima dalle porte,
io ho visto il cane prendersi libertà con questa persona, pretendere giochi e attenzioni fino a tentare di montare questa persona.
(io mi divertivo ad osservare, ma quando sono saltate i collant la tipa ha rimesso in riga Legolas con una bella mestolata! :rock_3)

Non risponde per te , tanto so che non cambi idea, ma per chi ti legge . Olcan a volte mangia prima di noi , se è troppo tardi , se mi gira così e il suo comportamento durante la mia cena non cambia affatto quando ci mettiamo seduti a tavola lui si sdraia vicino a noi, aggiungo che a volte ora che è adulto gli do anche le cose da tavola mentre mangio e lui rimane sdriato vicino a noi. Giuro che non ho usato la magia, ah olcan esce anche prima di me spesso direi se non sempre eppure non assume comportamenti che elenchi tu . Questo tanto per dare un'altra campana :-)

briccica2 14-03-2011 19:30

Neanche la bomba atomica smuoverebbe la Trudi da sotto il tavolo quando si mangia, incurante di pedate (involontarie) dei commensali che non hanno dove mettere i piedi!!!

davide.c 14-03-2011 19:37

double edit

davide.c 14-03-2011 19:38

Quote:

Originally Posted by briccica2 (Bericht 366058)
Il punto è il concetto di autorevolezza. Avevo un'insegnante di francese che era un donnino minuscolo e fragile apparentemente. Alle sue lezioni si faceva le corse per arrivare in anticipo e prendere i posti più vicini per sentire meglio. Non ci importava un granché il voto che si prendeva alla fine, ma era troppo bello starla a sentire e ci tenevamo a non fare troppo la figura degli andicappati mentali, CON LEI. Data la tesi, tutto finito, feci in modo che conoscesse i miei genitori, speravo che le affinità che avevano in comune portassero a una forma di amicizia, e così fu. Era autorevole, non era il caso di metterla in discussione dato che era una persona di valore. Ecco, il fatto è che l'autorevolezza è difficile e invece l'autoritarismo è facilissimo, non c'è nulla di più comune di cercare di annullare la volontà di chi sta sotto di noi...negli esseri umani si vedono bene i risultati.

purtroppo,il peridoo qui sopra anche se "dolcemente" scritto,è il classico esempio di para-antropizzazione quasi ai massimi livelli

il "nesso" ,o rapporto cane con altri cani (per non dire poi se è di quelle tipologie/razze un po"speciali") & anche il rapporto cane con persone, è DIVERSO dal solito paragone "persone che si relazionano con persone"

ed inutili far sempre questi paralleli da mulino bianco:

"""Ecco, il fatto è che l'autorevolezza è difficile e invece l'autoritarismo è facilissimo, non c'è nulla di più comune di cercare di annullare la volontà di chi sta sotto di noi"""

guarda,fanciulla,è un po diverso,nella vita (non solo quella coi pelosi)si presentano situazioni molto,molto sfumate....e davvero bisogna usare un po di tutto,dai toni di grigio a quelli di arcobaleno

è cmq quanto a sopra, un concetto romantico,ma non funziona:

come si vede lontano km che molti han un aura di "inspirational " (termine usa/anglo che spero molti sappiano cosa vuol dire)che davvero non si adatta a un tubo alla vita con cani che sono un po over-rated..men che meno serve ad istanze religioso/:twisted: para -moralizzatrici che qualche volta saltan fuori..8)

ci manca solo"una volta qui,.. era tutta campagna!" poi siamo a posto!

maghettodelboschetto 14-03-2011 19:41

Se il cane mangiai suoi pastoni e l'2omo il suo cibo, non c'e' condivisione e quindi poco importa chi mangia prima (anzi, se ho ospiti e andiamo al ristoranze penso bene d ingozzarlo prima).

Il problema puo' nascere se gli dai il tuo cibo mentre lo stai mangiando tu stesso (magari poca dominanza, ma di sicuro viziataggine)

Fede86 14-03-2011 19:45

Dico la mia.

Personalmente ritengo che il rapporto tra uomo e cane (che è diverso del rapporto che si crea tra cani e ancora diverso di quello che si crea tra lupi) si basa su una miriade di fattori: fiducia, collaborazione, rispetto reciproco, capacità di comunicare a doppio senso, capacità del proprietario di soddisfare TUTTI i bisogni del cane, primari e secondari, di stimolarlo, di dargli un ruolo, di dargli una guida e di fargli comprendere e credere nella nostra capacità di giudicare e gestire le situazioni, e sì, anche sulle regole.

Resta il fatto che basare una relazione su 10 regolette è stupido e non è possibile, ma personalmente ritengo che anche le regole fanno la loro parte. Non tanto in quanto necessaria a definire i ruoli, quanto perchè plasmano il cane e creano una condizione mentale di disciplina, gli insegnano che non si può avere tutto e subito, che se aspetta i modi e i tempi del proprietario i suoi bisogni verranno soddisfatti nel migliore dei modi. Il mio cane passa dopo di me dalla porta di ingresso, per il semplice fatto che voglio uscire per prima, guardare la situazione ed evitare che un cane incazzozo finisca addosso al mio. Per lo stesso motivo giro per prima gli angoli. E' una regola, stupida forse, ma utile, insegna al cane la pazienza e l'ordine e può prevenire situazioni spiacevoli.
E così tante altre regole.

Continuo anche a credere fermamente nell'utilità della gestione di risorse e iniziative, come PARTE del tutto, di un insieme ben più ampio di aspetti di cui si deve tener conto nel creare il rapporto con il cane, ma in ogni caso a mio avviso indispensabilie. E per un motivo che va oltre la necessità di stabilire i ruoli: si torna al concetto prima espresso, il cane deve avere fiducia e consapevolezza del fatto che il padrone attento soddisferà tutti i suoi bisogni, ma deve lasciare a lui la decisione di come e quando, senza angoscia, senza ansia, senza paura di vedere una qualunque delle sue necessità non rispettate.

Il mio cane deve fidarsi del mio giudizio, se un cane lo minaccia deve fidarsi de gli dico di lasciarlo perdere, che ho tutto sotto controllo. Se ho bisogno del tuo aiuto te lo chiedo. Se senti un rumore strano avvisami, sarò poi io a giudicare se c'è da intervenire o meno. Se una situazione non ti convince guardami, so io cosa fare, non andare nel pallone.

E sono del parere che per ottenere ciò si debba agire su molteplici fronti.

Per lo meno, conosco persone capaci di gestire perfettamente un cane in apparente totale anarchia, e di ottenere con lui un rapporto invidiabile, io non sono tra questi, ho bisogno di tutti gli strumenti che posso avere a disposizione.

Detto questo, il libricino di Barry Eaton l'ho letto, e per quanto il concetto sia affascianante, trovo la sua esposizione assolutamente vergognosa, così come trovo icnoncludenti e inconsistenti le ragioni addotte per sostenere la tesi. Forse ragiono troppo da ingegnere, ma sinceramente l'ho trovato uno spreco di carta e basta. Comunque scrissi cosa penso di questo libricino a suo tempo su un altro forum, faccio prima a quotare:



Quote:

Originally Posted by Fede

Che dire? Un libricino insignificante che non vale il prezzo che costa, 42 pagine di cui 2 di bibliografia, 7 di titoli di testa e indice e 4 di “riepilogo”.

Bene.

La tesi (ovvero: “la dominanza del cane in un branco umano è solo il frutto della fervida immaginazione di noi ignoranti visionari”) è sostenuta con ragioni flebili, che si sintetizzano in una serie di “citazioni” di vari Dr.X che ci vengono propinate come “dogma di fede”, e da una serie di “supposizioni gratuite” che non vengono proprio “sostenute” in alcun modo. E nessuna delle quali rappresenta una prova concreta dell’inesistenza di una forma gerarchia in un branco misto cane-uomo.

Non viene proposta alcuna risposta alle domande che sorgono spontanee: se non c’è desiderio né tentativo di stabilire una qualche forma di gerarchia (sicuramente diversa di quella che si può stabilire in un branco di cani e ancora diversa da quella che si può stabilire in un branco di lupi) perché il cane manda segnali di dominanza o sottomissione ai membri umani del suo “branco”?

Il libro prende atto solo di alcuni di questi segnali identificandone la motivazione esclusivamente nella “guardia delle risorse” (il cane che ringhia perché difende la ciotola), contraddicendo quanto sentenziato 5 pagine prima, ovvero che in un ambiente familiare dove le risorse sono abbondanti e sempre disponibili non c’è motivo di entrare in competizione né di stabilire alcuna gerarchia (contraddirsi in un libro di 42 pagine lorde e 29 nette è da premio nobel!).

Per di più il libro (l’opuscolo) ignora totalmente (ovvero non vi accenna in alcun modo e di conseguenza non li spiega) tutti quei segnali che invece non possono essere fatti ricadere in tale schema (cani che montano o addirittura fanno pipì sul proprietario o sui suoi oggetti, cani che non tollerano di essere toccati sulla testa dal proprietario, cani che “pretendono” di essere guardati mentre mangiano, cani che “pretendono” le coccole o i giochi fino a “minacciare” il proprietario se non vengono concessi ecc ecc ecc)


I soli concetti che reputo condivisibili tra quelli espressi in questo libricino sono anche i più ovvi e scontati e non aggiungono nulla di nuovo:

1) Un cane è diverso da un lupo
2) un branco di cani è diverso da un branco di lupi.
3) Lo schienamento è una minçhi@ta.
4) Un cane non tira al guinzaglio perché dominante ma perché non educato.

Ok. Grazie per avermelo ricordato.

Il tutto poi è condito da una sottile ironia (anche questa gratuita e fuori luogo) nei confronti dei principi della “gestione delle risorse” e di tutto ciò che richiami il concetto di gerarchia (in due parole dopo aver letto questo libro mi sono sentita solo profondamente offesa e pigliata per il çulo, pertanto mi sono presa la libertà di ironizzare a mia volta).

In conclusione, resto totalmente delle mie idee:

1) Esiste una forma di gerarchia in un branco misto, per quanto differente da quella che si instaura in un branco interamente canino, e ancora divesa da quella che si instaura in un branco di lupi.

2) E' necessario segnalare al cane la nostra posizione, per quanto in maniera differente da come fanno i cani e i lupi.

3) Il cane, se lasciato fare, tenta in qualche modo di elevare il suo status all'interno di un branco misto, per sopperire all'assenza di una guida.

4) I punti 1,2,3 sono più o meno "veri" in funzione del tipo di razza (neotenia).

5) La gerarchia non è tutto, occorre pensare anche all'educazione, a stabilire un rapporto di fiducia, occorre saper comunicare col cane, occorre creare con lui un buon rapporto basato sul piacere di stare assieme e sulla collaborazione, non sulla coercizione.


maghettodelboschetto 14-03-2011 19:48

Quote:

Originally Posted by maghettodelboschetto (Bericht 366035)
Questi scienziati hanno almeno dei cani in casa?

Perchè:
1) non hanno mai visto il mio Legolas cercare di farsi le sue scalatine gerarchiche :p
2) Proprio ieri visto documentario "la valle dei lupi": ammazza come si abbruttiscono per spartirsi il cibo a suon di ringhiate e scainate.
3) che significa che solo i lupi in cattività sono dominanti mentre quelli in libertà non lo sarebbero?

Che poi, senza scomodare i lupi a sproposito, e' sufficiente osservare il branco di CANI della Betty.

Oh cavolo, dite che Emina non era dominante e che non schiacciava la zia e i suoi cuccioli? :-)


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